Il Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché ha dovuto gettare la spugna e ha riconvocato l’Aula per giorno 31 gennaio. La tabella di marcia annunciata nel pomeriggio del 30, così, salta, come lo stesso Presidente dell’Ars ha dovuto sottolineare. Adesso, insomma, i tempi per evitare la proroga dell’esercizio provvisorio sono davvero strettissimi.
Una bozza di finanziaria, quella disponibile, che si arricchisce rispetto all’originale, con un totale di 55 articoli, ma che rimane ingessata, come hanno dovuto ammettere anche alcuni esponenti del governo e della coalizione a sostegno dell’esecutivo. E il testo potrebbe subire delle ulteriori modifiche, visto che dovrà passare le ‘tagliole’ degli uffici, che stanno valutando l’ammissibilità di alcuni articoli.
Insomma, con un prolungamento dell’esercizio provvisorio che incombe, le certezze al momento sono davvero poche. Il testo disponibile prevede la proroga al 21 dicembre 2019 la liquidazione di Riscossione Sicilia, così come la riduzione dell’addizionale Irpef.
Diverse gli articoli che riguardano il precariato: nel testo dovrebbero esserci alcune norme sugli Asu. In particolare si prevede che quelli impiegati dai comuni passino ai Beni culturali, quindi in capo alla Regione. Nel testo anche la stabilizzazione di alcune decine di precari delle Camere di Commercio, mentre dovrebbero passare alla Resais i dipendenti della società in crisi Pumex.
Ma si tratta, come detto, di una bozza. Occorrerà attendere quali saranno le norme che sopravviveranno alla scure degli uffici. Azzardato fare qualsiasi pronostico sui tempi di approvazione.