Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, in missione a Roma per dirimere l’irrisolta questione della realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia. Il primo cittadino ha incontrato il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Jacopo Morrone per provare a dare una svolta ad una vicenda che sin qui è rimasta bloccata tra roventi polemiche e carte bollate che non hanno mai trovato uno sbocco definitivo.
“Finalmente il Ministero della Giustizia si è deciso a riscontare la nostra istanza tendente ad individuare un sito diverso per realizzare il Palagiustizia – spiega De Luca -. Ho precisato al Sottosegretario che noi non siamo innamorati della nostra proposta ma non possiamo accettare che anche la soluzione prospettata e definita nel 2017 rimanga ancora ferma nei cassetti essendo già stati ampiamente violati i termini temporali previsti dagli attuali accordi”.
“Tra qualche settimana – continua De Luca – ci perverrà una nota da parte del Ministero riguardante alcuni aspetti della nostra proposta meritevoli di approfondimento e successivamente ci sarà un incontro a Messina per definire una volta per tutte quale soluzione attuare fermo restando che dovrà essere ridefinito un cronoprogramma che non mortifichi ulteriormente la città e le attività giudiziarie“.
“Le variazioni legislative di settembre 2015 – ha rimarcato De Luca – accentrano le competenze per l’edilizia giudiziaria al Ministero di Giustizia non con le modalità contemplate nelle convenzioni sottoscritte a febbraio 2017 e febbraio 2018 ove il Comune ha semplicemente abdicato a tutta la materia. Ho già avuto modo di dire che il progetto esecutivo se non servirà per il Palagiustizia lo useremo per realizzare la cittadella dei servizi municipali, ampliando gli attuali parcheggi”.
“In via La Farina sono stati realizzati di recente palazzi di oltre 10 piani, pertanto ci troviamo di fronte all’ennesima mistificazione urbanistica. Noi lo abbiamo predisposto un progetto di fattibilità tecnico economico, apprezzato dalla Conferenza Permanente del Tribunale di Messina. La vicenda del Palagiustizia è la dimostrazione dell’inettitudine di intere generazioni politiche: 35 anni di chiacchiere“, ha concluso il sindaco di Messina.