“La cattedrale era ed è ancora una mamma malata. Riaverla oggi significa almeno che è uscita in maniera definitiva dal coma”. È con queste parole che l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, ha annunciato la sera del 22 febbraio, alla città e alla comunità dei fedeli la riapertura della cattedrale di San Gerlando.
Il duomo di Agrigento ha riaperto le porte ai fedeli dopo 8 lunghissimi anni di attesa e polemiche. La cattedrale è stata messa in sicurezza, con 17 catene d’acciaio, perché rischiava di scivolare a valle a causa del dissesto idrogeologico del colle sul quale sorge.
“In questi anni, la speranza, talvolta, sembrava sbiadirsi e addirittura spegnersi a causa di atteggiamenti non sempre interpretabili, delle molte deludenti e insincere parole e delle tante vuote e finte promesse“, ha detto don Franco, come ama farsi chiamare l’arcivescovo di Agrigento. Davanti al cardinale Montenegro c’erano tanti politici, a partire dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto, l’assessore regionale alle Infrastrutture Salvatore Cordaro e il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché.
“I lavori non sono completati, si deve ultimare la messa in sicurezza dell’edificio e poi dovrebbe iniziare il rinsaldamento della collina e infine ci vorrà il restauro finale dell’ edificio – ha spiegato l’arcivescovo – ma quel che conta però è che, dopo tanti lunghi anni, siamo oggi qui, per pregare e ritrovarci come chiesa santa di Dio”.