“Quella di oggi è l’ennesima pagina triste per il rilancio dell’industria automobilistica siciliana, dove le speranze di rivedere riaperti i battenti del sito ex Fiat di Termini Imerese si sono frantumate con l’arresto ai domiciliari dell’intero management di Blutec” a dirlo Angelo Mazzeo, segretario regionale della federazione Ugl metalmeccanici, che così commenta l’operazione odierna della Guardia di Finanza, che ha posto la misura cautelare per i vertici dell’azienda piemontese per aver sottratto e distratto 16 dei 21 milioni di euro di contributi pubblici destinati alla rinascita dell’impresa che avrebbe dovuto produrre a Termini automobili ibride.
“Il sogno della riconversione di un’importate fetta di un’area produttiva strategica per la Sicilia si frantuma così in un sol colpo, annientando le attese dei lavoratori, già pesantemente provati dalla chiusura del vecchio stabilimento, che oggi vedono il loro futuro ancor più nero” aggiunge Mazzeo che prosegue – “Adesso chi garantirà per le oltre 700 unità lavorative che in questo progetto avevano scommesso il loro domani e le loro aspettave?“.
“Che qualcosa non stesse andando per il verso giusto l’avevamo già immaginato nell’ottobre scorso, dopo l’arrivo dei finanzieri all’interno degli uffici della società, motivo per cui già da allora eravamo parecchio allarmati per ciò che sarebbe potuto accadere nei mesi a venire, ed oggi purtroppo è successo portandosi dietro la gravità di aver illuso e lasciato sul lastrico centinaia di famiglie siciliane” continua Mazzeo.
“Abbiamo apprezzato – aggiunge – la tempestiva dichiarazione del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che ha già interessato i suoi uffici al fine di seguire la vicenda e tutelare i lavoratori, ma ci auguriamo che questa vicenda non cada già da domani nel dimenticatoio ed al personale che aspetta risposte concrete vengano date attenzioni e prospettive“.
“La nostra Regione – conclude Mazzeo – non può affatto permettersi l’ennesimo fallimento e per questo riteniamo che il Governo nazionale, in sinergia con l’amministrazione regionale, debba profondere ogni sforzo per individuare nuove opportunità per i 700 dipendenti ed evitare che in futuro l’industria siciliana sia oggetto di appetiti ed interessi di società e contesti poco credibili“.
“Siamo fortemente preoccupati, da tempo chiediamo certezze sul piano Blutec proprio perché nutrivamo dubbi sulla solidità del progetto, i lavoratori sono ripiombati nell’angoscia dopo aver appreso le notizie di oggi“, dicono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl.
“Confidiamo – aggiungono – nel lavoro della magistratura per chiarire la vicenda sulla presunta distrazione dei fondi statali che erano destinati al piano di rilancio dello stabilimento termitano, ma intanto chiediamo sin da subito insieme agli altri sindacati un incontro urgente al governo nazionale per affrontare da subito il tema della tutela dei lavoratori, in particolare al vice premier Di Maio che aveva ribadito l’impegno sulla vertenza durante la visita a Termini Imerese dello scorso mese di febbraio“.
“Dopo tanti anni e dopo tante brusche frenate al progetto di rinascita dell’azienda di Termini, i lavoratori non possono tollerare di ripiombare nell’incertezza ancora una volta” concludono La Piana, Guercio e Nobile.
“Chiediamo subito una convocazione al ministro Luigi Di Maio. Abbiamo bisogno di capire subito cosa succederà in Sicilia e quale futuro attende i lavoratori di Termini Imerese“. Così Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo, che insieme agli operai si trova davanti alla fabbrica dopo avere appreso della notizia dell’arresto del presidente del consiglio di amministrazione e all’amministratore delegato della Blutec spa.
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