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“No Fly Zone” è il nome dell’operazione di polizia messa a segno stamattina all’alba a Palermo dalla polizia contro la mafia nigeriana che operava all’interno del mercato di Ballarò. Gli agenti hanno arrestato tredici persone, ritenute appartenenti alla “Eiye”, associazione criminale diffusa su tutto il territorio nazionale antagonista all’altra, potente, denominata “Black Axe”.
Le indagini, partite dalla denuncia di una ragazza vittima della tratta e della prostituzione, hanno avuto un’accelerazione grazie alla collaborazione di due boss nigeriani, che hanno svelato agli agenti particolarità relative al reclutamento e alla diffusione della criminalità del Paese africano nel capoluogo siciliano. Grazie al racconto della ragazza, la squadra mobile ha rinvenuto una casa d’appuntamenti a Ballarò e da lì è stata in grado di ricostruire il ruolo svolto da ciascun appartenente all’interno dell’organizzazione criminale.
Nel corso delle indagini sono stati accertati vari episodi criminali messi a segno dall’associazione mafiosa, fra, cui, oltre allo sfruttamento della prostituzione, anche spaccio di droga nel quartiere, dove – come documentato in un’inchiesta de ilSicilia.it – sarebbero attive una quarantina di case d’appuntamenti nelle quali sono sfruttate ragazze nigeriane.
I poliziotti sono anche riusciti a intercettare riunioni tra i membri di questa banda, nel corso delle quali venivano compiuti i riti di iniziazione al gruppo criminale: il neofita viene spogliato e preso a botte, quindi gli viene fatta bere una mistura con il proprio sangue mescolato ad altri liquidi.
Inoltre, gli stessi membri avrebbero cercato di nascondere i reali fini dell’organizzazione, dando vita a un’associazione legale chiamata “Aviary”.
Sette persone sono state arrestate a Palermo, due a Catania, gli altri avevano lasciato la Sicilia e sono stati fermati in altre regioni italiane.
Sul blitz è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Altro colpo alla mafia nigeriana, con tredici fermi disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Violenti, organizzati, senza scrupoli: i boss africani rappresentano un pericolo crescente che va subito estirpato. Grazie a Forze dell’Ordine e inquirenti”.
Sono sette finora i fermati (su 19 indagati, 17 dei quali con provvedimenti di fermo) nell’operazione. Si tratta di Osabuohien Ehigiator, detto Destiny, 31 anni; Paul Eboigbe detto Bugatti, 25 anni; Solomon V. Austin, 23 anni; Victor Aleh, 31 anni; Steven Okoin, detto Steve, classe 33 anni; Evans Atuke, detto Azoro, 27 anni; Richard Brown, 21 anni.
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