“A Lercara Friddi, commercianti e imprenditori sono con l’acqua alla gola per la crisi, tanto che molti non riescono ad essere perfettamente in regola con il pagamento delle tasse comunali, e l’amministrazione guidata dal sindaco Luciano Marino cosa fa? Pensa bene di dargli il colpo di grazia vietando per esempio tavolini, sedie e ombrelloni negli spazi esterni di bar e locali in vista della bella stagione se non si provvede immediatamente al saldo dei tributi. E in alcuni casi, il Comune gli sospenderà perfino l’attività. Una condanna a morte”.
La denuncia, che vuole essere soprattutto “un appello al buon senso in un periodo nerissimo per commercianti e imprenditori”, è di Luca Seminerio, consigliere comunale della Lega a Lercara, in riferimento ad una recente delibera consiliare del comune in provincia di Palermo che ha introdotto alcune modifiche al regolamento generale delle entrate comunali.
“Come si legge nell’articolo 29/bis appena entrato in vigore ad integrazione del regolamento – spiega Seminerio – il mancato e/o parziale pagamento dei tributi costituisce motivo di diniego in sede di rinnovo dell’autorizzazione e/o della licenza per l’esercizio di varie attività. Si tratta di autorizzazioni, concessioni, provvedimenti in generale, sia a carattere stagionale che annuale, ma anche la realizzazione di lavori, forniture e servizi a favore del Comune. Provvedimenti come questi – conclude Seminerio – daranno la mazzata finale a molte attività, senza contare che un’amministrazione ostile alle imprese riduce ancora di più la speranza che possano risollevarsi, generando guadagni, e quindi rimettersi al passo con il pagamento delle tasse”.
Per Igor Gelarda, responsabile siciliano agli enti locali del partito guidato dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, “se un imprenditore diventa ostaggio delle tasse, si innesca una spirale negativa che non fa bene al tessuto produttivo e sociale di un territorio. In questa direzione, gli amministratori a tutti i livelli devono governare con concretezza e buon senso. Alla Lega interessa che l’economia cresca e che gli imprenditori lavorino – conclude Gelarda – ma per farlo devono essere messi nelle condizioni di uscire dal guado”.