Chiuso il capitolo della segreteria regionale del Pd in Sicilia adesso si aspetta che venerdì, il leader del partito democratico, Nicola Zingaretti, proclami il commissario politico per l’Isola. L’intento? Far ripartire il partito. Anche se non sarà una impresa facile visto che al di là degli ultimi sussulti presssocchè isolati dell’ex segretario Davide Faraone che ha riconsegnato la tessera del partito, le faide interne, in primis dei renziani si faranno sentire in Sicilia.
Ma il Pd, seguendo adesso la linea politica impressa da Zingaretti, è già pronto per la ricostruzione di un nuovo partito che parta proprio dalle fondamenta. In questi giorni numerosi sono stati i comunicati stampa dagli esponenti politici a seguito della rottamazione di Faraone.
Tra tutti il deputato, regionale Antonello Cracolici sui social afferma che: “Io non riesco a gioire. Giusta la decisione di annullare il congresso del Pd siciliano. Ma anche il tempo di questa decisione ha costituito un ulteriore aggravamento della crisi del PD siciliano. Abbiamo perso un anno. Abbiamo devastato la credibilità di tutti noi. Ho cercato di impedire con tutte le mie forze questo disastro. Ho chiesto, inascoltato, di non fare il congresso regionale fino a quando non fosse ricomposta una platea certa degli aderenti al Pd siciliano. Avevo avanzato la proposta di un segretario unitario di ricostruzione. Anche questa proposta è stata rigettata in maniera sprezzante. Alla fine dopo circa un anno si ritorna al punto di partenza ma con una situazione peggiorata. Chi ha generato tutto ciò dovrà risponderne davanti al popolo del Pd. Non mi riferisco solo a Faraone ma a chi, peggio e più di lui, mossi da rancore e bramosia di potere hanno devastato tutto e tutti. Speriamo di essere all’altezza della ricostruzione”.
“Essere all’altezza“, una frase che racchiude quasi l’incertezza di poter ricomporre un puzzle di un partito che da anni non ha una campagna tesseramenti ed è diviso da correnti politiche interne.
A quanto pare, proprio da qui, molti o alcuni, hanno la volontà di ripartire. I papabili commissari che arriveranno da Roma e saranno chiaramente fedelissimi di Zingaretti sono: Alberto Losacco, Andrea Orlando e Roberto Montanari. Ancora la trattativa sul nome è in atto, ma sembrerebbe essere in calo la nomination di Montanari.
In questo quadro, probabilmente traballa la poltrona del capogruppo all’Ars del Pd, Giuseppe Lupo, che potrebbe incassare la sfiducia dei deputati regionali di area renziana.
“Il partito deve ripartire dai paesi e dai circoli, con una nuova campagna tesseramenti”. Afferma a IlSicilia.it, Giuseppe Lupo. “Il partito deve essere inclusivo e deve seguire questa direzione. Senza lotte interne. Cercando di avere un nome comune per il nuovo segretario regionale. Ma ancora è troppo presto. Si deve ripartire dalla base e si spera che arriveranno adesioni dai giovani, essenziali per una nuova dirigenza di partito”.
Il congresso regionale dovrebbe arrivare a fine anno per la nomina, appunto, del nuovo segretario regionale che potrebbe vedere in disputa Teresa Piccione, la rivale delle scorse elezioni di Davide Faraone e Luca Sammartino, renziano doc che al momento non ha preso posizione in merito all’ennesima querelle del partito democratico.