Dal 2 settembre inizieranno le convocazioni per accedere alla fase due del reddito di cittadinanza. Il concorso dei navigator è giunto finalmente a conclusione e si possono quindi avviare i colloqui con gli aventi diritto al fine di sottoscrivere il c.d. Patto per il Lavoro, documento necessario alla ricerca di un impiego. Tutte le Regioni sono pronte a partire, ad eccezione della Campania.
In realtà, la convocazione da parte dei centri dell’impiego doveva avvenire entro trenta giorni dall’adesione al programma ma, come tutti gli operatori avevano ipotizzato, era praticamente impossibile che si potesse fare una cosa del genere. Inoltre, sarà da verificare l’operatività dei CpI di quelle Regioni a scarsa disponibilità lavorativa, il che potrebbe porre parecchi problemi di efficacia al programma ministeriale.
L’ invito non interesserà solo l’intestatario del reddito di cittadinanza, ma tutti i maggiorenni della famiglia non occupati o che non frequentano un regolare corso di studi. Saranno invece esclusi i beneficiari della pensioni di cittadinanza o gli over 65, nonchè i disabili (per i quali può esserci però un’adesione volontaria finalizzata alla ricerca del lavoro). Esonerati sono anche i componenti della famiglia con impegno di cura per bambini sotto i 3 anni o per persone non autosufficienti.
Il Patto per il Lavoro servirà ad identificare le competenze di ogni soggetto e servirà a stabilire che, per continuare ad usufruire del programma, bisognerà accettare una delle tre offerte proposte. Così nei primi dodici mesi di fruizione del reddito di cittadinanzà sarà congrua la prima offerta se entro 100 chilometri di distanza dalla residenza (o comunque raggiungibile con un massimo di 100 minuti con i mezzi pubblici), la seconda entro i 250 chilometri e la terza sull’intero territorio italiano. Dopo 12 mesi anche per la prima offerta la congruità è riconosciuta se si è entro i 250 chilometri.