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Con la firma del protocollo di oggi, irfifs e Svimez, hanno dato vita all’osservatorio Economico e Sociale sulla Sicilia. Questa mattina è stata indetta la conferenza stampa a Palazzo D’Orleans, dove erano presenti il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il vicepresidente Gaetano Armao, il presidente dello Svimez nonché ex assessore al Bilancio della Regione Siciliana, Luca Bianchi, e il presidente dell’Irfis, Giacomo Gargano. L’obiettivo di questa iniziativa è identificare le attività che il governo regionale e l’Iris potranno adottare per favorire la creazione e il rafforzamenti delle imprese, che operano dal prossimo mese di dicembre. L’Attività dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno si svolgerà su tre livelli di intervento: realizzazione di analisi quadro e di scenario sull’economia e la società della Sicilia: stima dell’impatto territoriale delle principali misure di politica economica nazionale e regionale; ricognizione dei fabbisogni economici e sociali della Regione per rilanciare il comparto economico e produttivo siciliano.
“Presentiamo un’iniziativa piuttosto innovativa- sottolinea il presidente Musumeci durante la conferenza stampa – E’ la prima nel Mezzogiorno. L’Osservatorio consente al governo regionale – spiega Musumeci – di potere elaborare le proprie strategie sul territorio con un occhio rivolto alle dinamiche della società e del mercato. Permetterà di comprendere come si possano ovviare le problematiche, un termometro della realtà economica siciliana che ci consente di avere dati aggiornati e quindi il polso delle situazione”. “E’ uno strumento preziosissimo che accompagnerà le nostre azioni – aggiunge -. Nasce con l’unica banca Siciliana che è l’Irfis e la Svimez che da mezzo secolo elabora e studia strategie per il mezzogiorno. Il costo è irrisorio, circa 30 mila euro l’anno. Il rapporto trimestrale sarà pubblico in maniera tale che possiamo tutti conoscere le dinamiche economico sociali della realtà siciliana – annuncia il Governatore -. Questo ci permettera’ di orientare le risorse verso determinati settori piuttosto che altri. Stiamo riprogrammando il tutto, c’è la necessità di rivedere i progetti, ad esempio alle attività produttive si hanno da ricollocare 80 milioni”.
“La collaborazione con Svimez va avanti da tanto tempo“. Spiega ai giornalisti l’assessore regionale dell’Economia, Gaetano Armao. “Stiamo consolidando questo apporto – ha aggiunto -. La Regione con il proprio ufficio statistica fa già analisi, ma adesso ci sarà la possibilità di proiettare meglio le misure di rilancio dell’economia siciliana. Vogliamo utilizzare queste previsioni per costruire iniziative e misure per il futuro. L’iter di formazione della legge di stabilita’ e’ gia’ iniziato. Una delle priorità del governo Musumeci – ha spiegato – è quella di adottare tempestivamente gli atti contabili che sono essenziali per una buona amministrazione; lo abbiamo fatto negli anni passati con un solo mese di esercizio provvisorio, quest’anno intendiamo rispettare i tempi. E’ stata diramata la circolare per la redazione del bilancio 2020/22 ed è gia’ stata diramata parimenti la bozza di bilancio, distribuita ai dipartimenti. Aspettiamo le proposte dei diversi dipartimenti che in qualche modo potranno chiedere integrazioni o rimodulazioni degli stanziamenti per poi ripartire con il bilancio, la sessione di bilancio per l’approvazione del bilancio, la legge di stabilità ed un’eventuale provvedimento ordinamentale in relazione alle esigenze che si porranno. Non siamo assolutamente in affanno. Siamo pronti ad approvare i diversi disegni di legge che il governo Musumeci ha presentato oltre che i documenti finanziari”.
Il presidente dello Svimez Bianchi viene accolto con rispetto dal vicepresidente Armao e dal governatore Musumeci, ma occorre ricordare che nella scorsa legislatura egli aveva ricoperto l’incarico di assessore regionale nella giunta Crocetta: collezionando rilievi della Corte dei conti e insuccessi per la tenuta dell’economia siciliana. Un neo sul quale ha tenuto a precisare: “Sono convinto di avere fatto bene nella mia precedente esperienza di assessore”. Nel 2012, ricordiamo, venne scelto per ricoprire l’incarico di assessore all’Economia della Regione Siciliana da Rosario Crocetta (su indicazione del Pd romano), incarico che mantenne fino al marzo 2014: “Il bilancio da me siglato non prevedeva deficit – ha sottolineato -. Ai tempi feci un’operazione complicata, non rinnego nulla. Ho cercato di fare il mio lavoro sempre nell’interesse della Sicilia. Vengo qui a testa alta, credo che quello fu uno dei tentativi per il risanamento dei conti della Regione“. Peccato che la Sicilia ancora oggi stia pagando quelle scelte economiche.
Infine il presidente dell’Irfis, Gargano: “Il problema non riguarda solo la quantità di soldi investiti, ma anche la qualità degli investimenti. Il fondo Sicilia di 84 milioni di euro è fermo da diversi anni – ha spiegato – e lo stiamo rimettendo a disposizione degli imprenditori siciliani. Non si può tollerare – ha aggiunto – che un’impresa che magari ha denunciato il pizzo adesso stia ai margini del sistema creditizio. Stiamo lavorando per cercare di portare avanti il programma e l’Osservatorio sarà una lente di ingrandimento per aiutare la Regione e l’Irfis. Gli 84 milioni del fondo Sicilia sono a disposizione di imprese in difficoltà con un tasso dallo 0,1 allo 0,3%. Il fondo è già attivo“.