Villa Deliella e il suo museo Liberty è stata dimenticata dal governo regionale. Ma anche dai pentastellati. Due milioni di euro, uno da stanziare nel 2019 e il restante l’anno prossimo. Questa era la somma in ballo da parte della Regione Siciliana, per realizzare l’acquisizione dell’area al Demanio regionale e la progettazione di un Museo del Liberty dove sorgeva l’ex villa. Nell’ultima variazione del maxi-emendamento del Collegato il finanziamento del progetto è sparito.
La storia di Villa Deliella
Per chi non ricorda la villa liberty a Piazza Croci a Palermo, è stata il simbolo della folle speculazione edilizia nel capoluogo siciliano negli anni ’60 da parte di Salvo Lima e Vito Ciancimino.
La Villa fu progettata dall’architetto Ernesto Basile nel 1898 per la famiglia dei principi Deliella, i coniugi Anna Drogo di Pietraperzia e Nicolò Lanza,. Fu completata nel 1909, dal costruttore Salvatore Rutelli. Gli arredi furono realizzati dallo Studio Ducrot. Nel 1954 l’assessorato ai beni culturali della Regione siciliana aveva vincolato la villa in quanto una delle opere del Basile ma il Comune di Palermo revoca il vincolo per un vizio formale: non erano passati 50 anni dal suo completamento.
Nel 1959 una variante del piano regolatore di Palermo fu approvata dal consiglio comunale e a cui furono apportati centinaia di emendamenti, in accoglimento di istanze di privati cittadini, varianti che permettevano di costruire nell’area di via Libertà, dove allora si concentravano le residenze private Liberty costruite tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento: cominciò così il cosiddetto sacco di Palermo. Con l’accordo dell’ultimo proprietario, Franco Lanza di Scalea, vennero sottoposti al consiglio comunale i piani per demolire Villa Deliella che furono approvati in gran fretta il 28 novembre di quell’anno in modo che la demolizione potesse cominciare nel pomeriggio stesso e concludersi l’indomani, così da evitare il vincolo dei beni culturali. Il sindaco di allora era Salvo Lima.
Villa Deliella fu distrutta in una notte tra sabato e domenica e gli arredi di casa Ducrot furono depredati dai cittadini. Tuttavia i permessi per le nuove costruzioni non furono più rilasciati e da allora l’area è stata utilizzata come parcheggio “semi abusivo”, fino al sequestro di questo, nel marzo 2018.
La giornata “Ernesto Basile”
Il 20 novembre del 2018, in occasione del centenario del Palazzo di Montecitorio, progettato da Ernesto Basile, il consiglio comunale di Palermo si era impegnato “a concretizzare nell’immediato i primi atti di Ernesto Basile quale “Icona urbana” della città.” Nel documento redatto dai consiglieri comunali ed approvato all’unaminità si legge: “La conferma nella redigenda Variante al Piano Regolatore Generale “Palermo 2025”, della destinazione pubblica dell’area dove sorgeva villa Lanza-Deliella, demolita alla fine del 1959, inaugurando la triste stagione del Sacco di Palermo che ha inesorabilmente segnato la vita della città… Attualmente l’area risulta, da prescrizioni di PRG vigente, destinata ad “attrezzature museali ed espositive” (F12). 4. Le realizzazione entro il 28 novembre 2019, che sancisce il 60° anniversario dalla demolizione di Villa Lanza-Deliella, di un momento di studio a conclusione di un percorso di riflessioni condivise con la città e con i suoi principali attori culturali che hanno recentemente manifestato un interesse acceso sul destino urbano di museo dell’area a piazza Francesco Crispi dove sorgeva la Villa”. Un impegno quindi da parte del Comune di Palermo per la creazione del progetto liberty. Promotrici di questo progetto sono state le consigliere comunali Giulia Argiroffi arrivata a Palazzo delle Aquile con il Movimento 5 stelle e poi espulsa, e Marianna Caronia la quale è anche deputata regionale con il gruppo parlamentare dell’Udc e che all’Ars si è battuta per la nascita del museo del Liberty. Ma non solo.
Anche l’ex assessore alla Regione ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, scomparso tragicamente, si era detto favorevole a questo progetto.
Il workshop per villa Deliella
Nel 2018 è stato approvato un emendamento in commissione Bilancio all’Ars, che ha stanziato 45mila euro per avviare la prima progettazione del museo Liberty. un workshop da realizzare teoricamente a fine novembre, con il coinvolgimento di “almeno tre studi di progettazione di chiara fama – si legge nel bando – per predisporre un concorso di ideazione di un museo del liberty”. Il workshop è organizzato dal Dipartimento regionale dei Beni culturali e l’Ordine degli ingegneri di Palermo, in collaborazione con il Comune, la Soprintendenza ai Beni culturali, l’università e il suo dipartimento di Architettura e l’Ordine degli architetti di Palermo. Le giornate di studio si svolgeranno dal 25 al 28 novembre nei locali dell’ex convento della Magione.
Si alterneranno momenti di laboratorio con la realizzazione di elaborati grafici, letture, visite e sopralluoghi nell’area oggetto di studio. Il workshop si articolerà in sei gruppi di lavoro, ognuno composto da cinque partecipanti seguiti da uno o più tutor. I risultati del worshop saranno raccolti in un elaborato che verrà presentato in nelle giornate conclusive dell’evento che si svolgeranno il 29 e 30 novembre. Per candidarsi c’era tempo fino al 13 settembre.
Le parole della Caronia e della Argiroffi
“Villa Deliella, ha una destinazione ben precisa, ossia: siti musueali. Per ragione di massimo interesse la Regione ha la possibilità di acquistarlo proprio per la pubblica utilità. Nel piano regolatore del comune di Palermo, viene ribadito che quella è una area museale. Stop. Non si possono costruire ne fare parcheggi. Toglierlo dal maxi emendamento della Regione Siciliana non ne comprendo la ragione. Esiste anche la copertura finanziaria per questo progetto. Io e il mio partito non siamo d’accordo a questo ‘collegato’ che dovrà essere discusso in Aula. Il capogruppo del mio partito nemmeno lo ha firmato. Noi abbiamo riproposto di nuovo il progetto alla V commissione, per la costruzione di un museo Liberty a Villa Delilella”. Afferma a ilSicilia.it la deputata regionale, Marianna Caronia.
E se la Caronia accusa la sua colazione di non prendere a cuore un simile progetto, la Argiroffi accusa i suoi vecchi compagni di partito che occupano le poltrone di Palazzo dei Normanni. “L’ accusa che mi viene mossa quando ero nel movimento 5 stelle è che ho appoggiato progetti di altri partiti politici, in merito a Villa Deliella. Il movimento 5 stelle all’Ars dovrebbe essere promotore del museo del Liberty a Palermo. Il progetto faceva parte del programma elettorale pentasetllato per Palermo. Nessuno dei deputati regionali non può permettersi di non conoscere il programma elettorale della città capoluogo di Regione. Era uno dei punti saldi del programma del M5s quando era candidato a sindaco Ugo Forello. Nel corso degli anni gli è stato ricordato più volte ma senza esito”.