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Da gioiello della città a vero e proprio campo di patate abbadonato, questa è la triste vicenda che riguarda lo stadio “Diamante” di Palermo. Un impianto che dovrebbe ospitare partite di baseball, ma che invece è finito per diventare luogo di ritrovo per senzatetto in cerca di dimora e discarica a cielo aperto per rifiuti ingombranti.
I lavori per la costruzione dello stadio sono iniziati nel 1995, per poi terminare due anni dopo. L’inaugurazione fu celebrata in pompa magna, con la presenza di personaggi illustri quali ad esempio la cantante Liza Minnelli. Costato ai tempi qualcosa come 14 miliardi di lire (circa 7 milioni di euro) l’impianto occupa una superficie di circa 10 mila metri quadrati, con una tribunetta che può contenere circa duemila spettatori. L’impianto ha ospitato, negli anni, incontri di baseball, di cricket, di softball e di football americano.
La parabola discendente del Diamante inizia nel 2013, quando la società Palermo Cardinals, rappresentativa di football americano cittadina, ha dovuto rinunciare al campo di allenamento a causa dei continui furti di rame e dell’abbattimento della torre faro dello stadio, che avevano di fatto reso impossibile gli allenamenti serali della squadra.
Interpellato da ilSicilia.it, il presidente della società dei Palermo Cardinals, Alberto Di Dio, ci racconta l’esperienza della sua squadra all’interno dell’impianto di Fondo Patti: “Il Diamante è un morto che cammina. Il Comune è convinto che si possa utilizzare soltanto per il baseball, ma in realtà potrebbe essere utilizzato anche per altri sport. Noi siamo stati gli ultimi ad utilizzarlo, sei anni fa circa. L’impianto era casa nostra, ci occupavamo della piccola manutenzione, lo tenevamo pulito, possiamo dire che facevamo da guardiani. Ma poi hanno rubato i fili della luce, hanno abbattuto la torre faro e per noi, che ci alleniamo di sera, è diventato impossibile allenarci lì“.
Il Comune di Palermo, nel 2014, aveva annunciato dei lavori per il rifacimento del prato, da sostituire con uno di tipo sintetico. Ma le promesse dell’amministrazione sono rimaste tali, soverchiate da una realtà che parla di un impianto nell’abbandono più totale, diventato rifugio per senzatetto, luogo depredato dai ladri e deposito di rifiuti ingombranti di qualunque genere.
E proprio alla luce di ciò, sembra quasi ironico leggere nella descrizione della pagina dedicata all’impianto cittadino sul sito del Comune di Palermo che il Diamante “si pone come obiettivo quello di diventare il punto di riferimento del meridione per questo sport, con l’occasione di ricevere richieste da squadre del Nord Europa in cerca di un centro dove svernare. Il campo, regolamentare (detto anche “diamante”) per il baseball, può ospitare gare e manifestazioni di livello internazionale“.
A porre l’accento sulle responsabilità del Comune, ci ha pensato qualche giorno fa Igor Gelarda, consigliere comunale della Lega secondo cui l’impianto versa in uno stato di “abbandono totale, bivacco di punkabbestia e macerie. Ho presentato un esposto alla polizia, questo è il simbolo del disinteresse del sindaco Orlando verso la città. Deve invece diventare il simbolo della rinascita della Nuova palermo, una Palermo Orlando-free“.
Fatto sta che in un momento storico nel quale il resto d’Europa investe milioni di euro nell’impiantistica sportiva, Palermo si dimostra, purtroppo, in controtendenza. Le tribunette dell’impianto sono da rifare in toto, così come l’impianto elettrico e gli spogliatoi dello stadio. Il terreno di gioco è ormai impraticabile e necessita di interventi urgenti. Quella del Diamante è solo l’ultima delle tante situazioni negative che riguardano la città di Palermo.
Vedremo se l’amministrazione comunale ha intenzione di ripristinare l’agibilità del Diamante, come intende farlo e soprattutto su quali progettualità operative. Nel frattempo, da tempio dello sport, si è trasformato nel tempio dell’incuria e del degrado.
* Fotografie di Igor Gelarda (Copyright)
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