Le ceneri dell’era Montante svolazzano dalle finestre di Confindustria. Una sentenza di primo grado pesante per l’ex leader degli industriali è arrivata dai giudici di Caltanissetta. Uno scorcio storico che attraverso le motivazioni del Gup, Graziella Luparello ha scattato una polaroid “di un’antimafia iconografica che ha sostanzialmente occupato, mediante la corruzione sistematica e le raffinate operazioni di dossieraggio, molte istituzioni regionali e nazionali”.
Montante è come l’odore della naftalina addosso le vesti degli associati industriali, in cui il presente si mischia col passato. La mancata costituzione di Viale dell’Astronomia al processo è il leit motiv che spiega l’iper garantismo nei confronti di questa vicenda. L’ultima volta che il presidente nazionale Francesco Boccia ha parlato di Montante, a quanto pare, risale a molto tempo fa. “Non siamo giustizialisti e non giustifichiamo”. Poi il silenzio. Dopo l’arresto del suo ex presidente nisseno e la sospensione del suo successore, Giuseppe Catanzaro, indagato nella stessa indagine sul sistema Montante, Confindustria Sicilia ad oggi è retta dal vice presidente vicario, Alessandro Albanese.
Proprio Albanese rompe il muro del silenzio in merito alla vicenda Montante. Non si sottrae a nessuna domanda, tranne una, ma tiene a precisare e ricordare che: “Aspettiamo i tre gradi di giudizio”.
Non rinnega l’amicizia con il Cavaliere del Lavoro di San Cataldo e paladino della giustizia: “Dopo la sentenza di primo grado abbiamo dimesso d’ufficio Montante. La pesante sentenza emessa da Caltanisetta è alla riflessione di tutti. E’ successo un fatto gravissimo, che va valutato non da me ma dai giudici. Come in tutti i contesti: politici, istituzionali, giornalistici, può succedere qualcosa di grave. Aspetto sempre tre gradi di giudizio e spero che vadano per il meglio”.
Ricorda il suo trascorso in Confindustria, quando erano ancora in voga i personaggi che ad oggi stanno alla sbarra. “Io ho fatto il componente di Sicindustria, quando c’era Montante alla presidenza, ho ricoperto il ruolo di vicepresidente quando c’era Catanzaro, alcune persone in questa vicenda sono state coinvolte altre no. Io come è ben noto non sono assolutamente coinvolto. Però le dico che è stato un sistema talmente sotto traccia che almeno non per mia stupidità non c’è stato modo di vederlo. Finita l’era Montante è finito questo tipo di approccio a certi sistemi, poi perà se ce ne possono essere di migliori o peggiori non sta a me giudicarlo”.
Il presidente vicario di Confindustria Sicilia è rammaricato per la sfera morale di tanta gente che ha avuto a che fare con l’ex presidente Montante e dice: “E’ davvero brutto vedere tanti nuovi e fantomatici giudici e opinionisti sul processo Montante che oggi condannano e sentenziano e ieri erano tutti dietro la porta ad aspettare di essere ricevuti proprio da Antonello Montante”.
Alla domanda ci può fare qualche nome? Albanese ha preferito non rispondere.