Ennesimo episodio di bracconaggio in Sicilia: questa volta la povera vittima è un giovane esemplare di Aquila del Bonelli, ritrovato con 60 pallini in corpo nei pressi di Licata (Agrigento).
Questo raro rapace, è stato ritrovato grazie al suo microchip satellitare, in quanto individuo oggetto di monitoraggio del progetto “LIFE ConRaSi”. Questo movimento si occupa di salvaguardare e tutelare i tre importanti rapaci nidificanti in Sicilia: Aquila di Bonelli, Capovaccio e Falco Lanario. Il progetto ha come obiettivo principale quello di migliorare lo stato di conservazione in particolare dell’Aquila di Bonelli o Aquila Fasciata, poiché è un rapace presente in modo frammentario in Italia meridionale ed è sedentaria e nidificante solo in Sicilia.
“L’uccisione del giovane “Rocco” è una perdita inestimabile per il patrimonio faunistico, non solo della Sicilia, ma dell’Europa meridionale. Pertanto, si rende necessario intervenire duramente contro questi atti disumani che saranno responsabili della scomparsa definitiva di tali rapaci in Sicilia”.
Così ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e dello sviluppo rurale, Edy Bandiera, che fa appello alle Forze dell’Ordine e alle associazioni venatorie, il cui compito è anche quello di vigilanza, affinché questo gesto, ai danni di una delle specie di grande rilievo per il mantenimento degli ecosistemi dell’Isola, non rimanga impunito.