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Francesco Maria Raimondo, fino a pochi anni fa ordinario di Botanica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Palermo, è stato riconfermato, per la terza volta, alla residenza dell’Optima (Organization for the Phyto-taxonomic Investigation in the Mediterranean Area).
Da sempre Raimondo è dedito alla ricerca e all’esplorazione di ogni angolo della Sicilia e non solo, come ci dice nella video intervista, per catalogare e “fissare nel tempo” il maggior numero di specie botaniche.
Questa attività, grazie anche al progredire scientifico, ha portato alla scoperta di nuove specie, mai catalogate, e condivise per la prima con il comparto scientifico internazionale.
L’obiettivo di questa raccolta – continua Raimondo nella video intervista – è creare, prima possibile, un erbario a Palermo o comunque in Sicilia, luogo eccezionale nel Mediterraneo. Qui si contano, infatti, migliaia e migliaia di famiglie, e sottospecie, botaniche che superano di gran lunga la media degli altri paesi del bacino.
L’organizzazione in dettaglio
Optima, nella fattispecie, è una organizzazione internazionale di botanici che si prefigge l’esplorazione fito-geografica e fito-tassonomica sin dal 1974.
Al momento il progetto dell’erbario è accantonato: “È difficile comprendere l’importanza di una struttura simile, che permette di avere una rappresentazione geografica di specie affini e di tenere conto della variazioni specifica e di altre caratteristiche”.
La regione mediterranea ospita circa 25.000 specie di piante, di queste il 50% sono endemiche, ovvero non stanno al di fuori del bacino del Mediterraneo: ne deriva che la Sicilia, ospitandone 3.500, è uno dei luoghi più eccezionali del bacino.
L’essiccato, ovvero il reperto che dura nei secoli, che lo stesso Raimondo realizza con la pressa, permette di ritornare a studiare un caso anche a distanza di secoli; come è accaduto per un specie rintracciata sulle Madonie.
“La botanica, considerata la Cenerentola delle scienze, è materia viva – continua Raimondo – che si rinnova e che porta sempre nuove conoscenze. Mi duole dire che si ha più consapevolezza della sua importanza al di fuori dell’Accademia che non all’interno”.
Tra i progetti in cantiere di Optima, infine, oltre alle due pubblicazioni scientifiche che da prassi si pubblicano ogni anno, anche una serie di nuove esplorazioni e ricerche.