Il nostro racconto ha per protagonista Scicli (RG) e una sua antica tradizione, quella delle “Canzoncine” che, unendo fede e folklore, è proposta in due bellissimi testi.
Testo Immacolata Santa Maria La Nova
Vergin del Ciel Regina
Immacolata e bella
che ti chiamasti ancella
e sei Signora (si ripete)
Più vaga dell’aurora
e più che il sole eletta
tu fosti già Concetta
dal primo istante (si ripete)
Tu della colpa infrante
hai le catene e oltraggio
non fece al tuo bel raggio
insidia ascosa
Figlia, madre e sposa
più candida di un giglio
ti elesse il Padre, il Figlio
e il Santo Amore (si ripete)
Testo Immacolata San Bartolomeo
O Concetta Immacolata
fosti eletta dal Gran Padre
del Suo Figlio degna Madre
fra le amate la più amata (si ripete).
D’ogni grazie riempita
io Ti scorgo Alta Regina
Donna sei tutta divina
tutta pura e illibata.
O Concetta Immacolata!
O Concetta Immacolata!
Senza macchia di peccato
del peccato originale
attuale e veniale
fosti sempre preservata.
Non spezzare dunque i clamori
di chi sei fatta avvocata
O Concetta Immacolata!
O Concetta Immacolata!
O Concetta Immacolata!
O Concetta Immacolata!
Nella suggestiva e monumentale città barocca, dalle sembianze di un presepe, in realtà si festeggiano due Immacolate, tante quante sono le antiche Confraternite: una legata alla Chiesa di Santa Maria La Nova, che si celebra il 7 dicembre, e l’altra a San Bartolomeo, il sabato successivo, che quest’anno cade il 14 dicembre. Chi avrà la fortuna di trovarsi a Scicli, intorno alle 19,30, vivrà la bellissima consuetudine delle “Tradizionali Canzoncine” che, inserite dal 2011 nel REI (Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana), tutelate come Patrimonio Culturale della Sicilia e organizzate dalle Parrocchie di Santa Maria La Nova e San Bartolomeo, vedono una processione sui generis, senza statue, sfilare per le pittoresche e suggestive vie del centro.
Questo rito, tramandato da generazione in generazione, spinge tutta la popolazione a riversarsi nelle strade, inondando di fervore religioso e pietà popolare la cittadina. Tantissimi devoti, la banda musicale del paese, qualcuno che distribuisce il testo delle Canzoncine e qualcun altro, invece, vino o grappa per riscaldarsi, si riuniscono e, attraversando le vie del centro, si fermano davanti le chiese e le edicole votive, innalzando canti e, a volte, quasi urlando una preghiera alla Vergine Maria: «Più vaga dell’aurora, più candida di un giglio». Per circa due ore questo corteo di sciclitani e visitatori cantano i meravigliosi testi che abbiamo riportato all’inizio di questo piccolo racconto.
Lodi, lodi, lodi alle belle tradizioni siciliane e alla mistica e misterica Scicli, una delle più belle perle della nostra Sicilia.