Si guarda al vertice, che dovrebbe tenersi all’inizio della prossima settimana a Roma tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per sapere se il centrodestra si presenterà unito o diviso alle amministrative di primavera – soprattutto nelle grandi città di Palermo e Messina – e alle regionali d’autunno.
Dopo la riunione di ieri dei maggiorenti della Lega qualche punto fermo in più è stato registrato: a cominciare dal no dell’intera classe dirigente al Musumeci bis. Parlamentari, amministratori e uomini di partito hanno manifestato a Salvini la propria contrarietà alla ricandidatura del governatore uscente, contestandogli in questi quasi cinque anni di legislatura l’assenza di dialogo con l’Assemblea regionale, con i partiti della coalizione, con sindaci e amministratori.
Una presa di posizione netta che peserà nel confronto tra Salvini e Meloni, che per Palermo pensa a candidare Carolina Varchi e per le regionali ha già fatto l’endorsement a Musumeci.
“Confermo il senso di responsabilità del nostro partito – dice il segretario regionale Nino Minardo – e lavoriamo da sempre per unire il centrodestra. Confidiamo che tutti, a partire da Fratelli d’Italia, dimostrino con altrettanta responsabilità che la coalizione non va spaccata. Anzi, noi lavoriamo ad una proposta politica che in Sicilia apra sempre di più al civismo e ai moderati. Bisogna trovare una sintesi rispetto alle candidature finora in campo, tutte autorevoli. Anche noi abbiamo a Palermo e a Messina i nostri candidati: Francesco Scoma e Nino Germanà e sosterremo con convinzione le loro candidature con il resto della coalizione”.
La prossima settimana il segretario Minardo indicherà anche i nuovi coordinatori provinciali, prenderanno il posto degli attuali per permettere loro di concentrarsi sulle elezioni essendo candidati. Lavoro, gestione dei rifiuti, sanità, infrastrutture e turismo sono per la Lega “le grandi incompiute di questa legislatura e temi prioritari sui quali lavorare con sempre maggiore impegno”. “Si tratta di temi fondamentali per la crescita della Sicilia – afferma Minardo – In questi anni qualcosa è stato fatto ma troppo poco, noi abbiamo progetti e idee ben chiare”.