Approvato il disegno di legge, da proporre a governo nazionale, sulle zone franche montane. Un disegno di legge che si è lasciato attendere per molti giorni, più di mille, per tutti quei comuni dell’entroterra siciliano. Oggi davanti a numerosi sindaci a sala d’Ercole tutti i gruppi parlamentari all’unanimità hanno votato a favore della legge-voto.
Legge che consentirebbe l’attivazione delle cosiddette zone franche montane, indispensabili al fine di promuovere la fiscalità di vantaggio nelle aree interessate e risollevare così l’economia dell’entroterra siciliano, fortemente provato, dallo spopolamento, dalla siccità e dall’assenza di una rete di trasporti adeguata in grado di supportare commercio, attività produttive e turismo.
Il parlamento siciliano reclama così dallo Stato un’azione legislativa perché questi comuni ottengano l’esenzione di alcuni tributi per chi assume nuovo personale nelle imprese, la riduzione dell’Imu per le nuove attività nei locali sfitti, l’esonero da contributi a scalare per le attività e le imprese che si insediano e che resistono, l’Iva agevolata, le agevolazioni per le startup.
Un dd dove i promotori sono stati i sindaci stessi, sfornato dalla commissione delle attività produttive e dal suo presidente Orazio Ragusa del gruppo parlamentare di Forza Italia. La legge, come già scritto è stata approvata da tutti i gruppi parlamentari, anche se non sono mancate le polemiche da parte del Pd.
“La legge-voto sulle zone franche montane è uno strumento debole. Troppo debole. Il nostro partito farà la nostra parte a Roma. Ma non possiamo registrare che esiste il fallimento della politica regionale. Lo ha espresso oggi il presidente della commissione. L’ultimo atto della incapacità della maggioranza è di non riuscire a costruire uno strumento legislativo per la montagna, ne la riforma per la riforestazione”. Afferma il deputato del Pd, Nello Di Pasquale.
Non si lascia attendere la risposta del capogruppo di Diventerà Bellissima, Alessandrò Aricò: “Mi piacerebbe capire come si è espresso in terza commissione il partito democratico. Spesso e volentieri una cosa sono gli atti che si portano avanti nelle commissioni ed un’altra le affermazioni dal pulpito. Tutti conosciamo i meccanismi demografici delle zone montane. Sappiamo perfettamente che hanno bisogno di aiuto. Bisogna creare sviluppo. Noi stiamo facendo la nostra parte approvando questa norma. Qualcuno pero qui contraddice se stesso. Il Pd ci ha lasciato le casse vuote e ancora non abbiamo capito nella scorsa legislatura cosa ha fatto a sostegno di questi comuni”.
Presente in Aula gran parte del governo tra cui l’assessore Mimmo Turano che ha espresso “un ringraziamento particolare a tutti i sindaci presenti. I comuni montani meritano una prospettiva futura”.
Il presidente dell’Ars Miccichè durante la fine dei lavori a sala d’Ercole ha convocato per domani (18 dicembre ndr) alle ore 15 la conferenza dei capigruppi per decidere l’iter delle operazioni in merito ai documenti finanziari da approvare prima del 31 dicembre.