Oggi il presidente della Regione Nello Musumeci annuncerà ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, il suo piano su più livelli per giocare al meglio la partita sulle criticità del settore rifiuti in Sicilia. Forse dopo il 10 gennaio la nomina del sostituto del dimissionario Figuccia. I centristi dell’Udc intanto non vogliono perdere la posizione.
Dopo le dimissioni dell’assessore centrista Vincenzo Figuccia intanto la partita politica si intreccia con la designazione del nuovo esponente dell’esecutivo a cui affidare la delega, che, almeno al momento, il governatore siciliano tiene per sé, probabilmente ancora per una settimana, con la nomina che potrebbe slittare dunque ancora di qualche giorno
Due i nomi che trapelano, si tratta di Alberto Di Pace, prefetto ed ex commissario dello Stato e del primo dei non eletti all’Ars a Palermo, nelle liste dell’Udc Pietro Alongi. La prima soluzione risponderebbe a un profilo più tecnico, la seconda sarebbe invece una sostituzione politica all’interno della stessa area di riferimento.
Un ruolo di primo piano dunque, come ribadito dallo stesso Musumeci, potrebbe giocare l’eventuale nomina del commissario con poteri speciali scelto dal governo uscente nazionale.
Ci vorrebbe in ogni caso un decreto di nomina da parte di Roma che tra le sue indicazioni preveda la possibilità da parte del commissario, che potrebbe essere a quel punto il presidente della Regione in persona, di delegare una parte delle attività a un soggetto attuatore.
Lo stato emergenziale è già stato dichiarato in passato nel 1999 (governo Capodicasa), con Vincenzo Leanza e con Cuffaro (2001-2006).
Con quest’ultimo era rimasto il braccio operativo degli uffici della Regione, mentre dalla struttura commissariale nacque l’agenzia regionale per le acque e i rifiuti con a capo Felice Crosta.