Il Teatro Biondo di Palermo saluta l’arrivo del nuovo anno con lo spettacolo, “Le Cirque Invisible”, al debutto venerdì 5 gennaio (ore 21, sala Grande).
Sulla scena a dirigere un eccezionale connubio di poesia, magia, acrobazie e fantasia visionaria Jean-Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin.
Non è facile descrivere uno spettacolo come questo che, da trent’anni, gira il mondo sorprendendo adulti e bambini.
Per quasi due ore si susseguono senza interruzione trucchi, battute, gag, acrobazie in una sintesi che può essere definita, con una sola parola, “magia”.
La magia a cui si credeva da bambini.
Quando si spengono le luci in sala e si accendono i riflettori sul palco, tutto quello che lo spettatore deve fare è dimenticare la razionalità e lasciarsi trasportare dalla leggerezza e dalla bravura di questi due artisti straordinari.
Jean-Baptiste Thierrée affascina con i suoi modi di “bambino vecchio”, con la sua esperienza che è messa al servizio di una continua parodia dei tradizionali spettacoli di prestigio. I trucchi ci sono, ma non sono essenziali quanto la complicità che si crea tra attore e spettatore.
Victoria Chaplin, figlia del mitico Charlot, dal quale ha ereditato un indiscutibile talento, si presenta agli antipodi del suo compagno di giochi: tanto lui è istrionico e fracassone, quanto lei è sulla scena silenziosa, con uno sguardo stupito e un po’ spaventato, ammantata in abiti che si trasformano in un fantastico zoo immaginario.
Nell’epoca virtuale e degli effetti speciali, questo racconto riesce ad incantare con la sua arte fatta di stracci e di precisione, di eccitanti corto-circuiti.
Il perfetto connubio, poi, trai due artisti aggiunge quel tocco in più che trasforma la realtà in sogno.
“Il nostro lavoro è simile all’alchimia – dichiara Thierrée – siamo continuamente alla ricerca della pietra filosofale. Ma la nostra ricerca non viene presa troppo sul serio: non ci scordiamo mai che la cosa più importante è quella di far divertire la gente”.
Allo spettatore, dunque, non resta altro che dimenticare, per poche ore, di essere cresciuto.
Le luci dello spettacolo sono di Nasser Hammadi, il suono di Christian Leemans.
Repliche fino al 14 gennaio.