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Sui rifiuti sponda di Orlando a Musumeci, ma è polemica sull’invio per mare fuori dall’Isola

giovedì 4 Gennaio 2018
Orlando e Musumeci

“Condivido la preoccupazione espressa dal presidente Musumeci relativamente ad una situazione regionale della gestione dei rifiuti che è disastrosa sotto tanti punti di vista, per l’assenza, almeno negli ultimi venti anni, di una politica organica di settore, per una grave confusione normativa e legislativa, per indebiti intrecci e confusione fra interessi privati e potere politico- amministrativo”.

Lo dice Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia.

“Di fronte alla situazione odierna occorre agire con trasparenza e chiarezza di prospettiva, oltre che con spirito di collaborazione e mutuo supporto fra tutti i livelli istituzionali”, aggiunge Orlando.

Di parere opposto, invece, Aldo Penna, esponente ambientalista e già designato assessore nelle scorse elezioni per il Movimento 5 Stelle, che critica le scelte di Musumeci: “Dalle sue dichiarazioni – afferma – ci saremmo aspettati annunci più robusti e consistenti, per esempio l’apertura immediata degli impianti di compostaggio che dovevano essere operativi già tre anni fa e sono ancora misteriosamente chiusi. Oppure la nomina di un vero commissario, indipendente dalla politica, dalla burocrazia e dai loro ricatti e condizionamenti, come lo fu Jucci, il generale dei carabinieri cui si deve il superamento di buona parte dell’emergenza idrica nella Sicilia”.

“Se il primo atto del presidente Musumeci sarà un altro passo verso il Crocetta bis – aggiunge Penna –un’emergenza rifiuti vuota come tutte le altre e occasione per grandi sprechi e ridicoli risultati, tutto drammaticamente si ripeterà. E dovrebbe essere occasione di galattica vergogna per chi si è occupato del settore in Sicilia apprendere che la Campania, a noi tanto simile per altri indicatori del peggio,  ha raggiunto il 51,7% e annunciato la rinuncia ai tre termovalorizzatori previsti dal vecchio piano regionale.

“Con il 15,43% – conclude – la Sicilia non riesce a raggiungere neanche la metà dei risultati della Calabria, la regione penultima in classifica con 33,20%. Individuare nelle tre città metropolitane siciliane la responsabilità principale dell’emergenza e poi allargare le braccia, rassegnato, non è un atteggiamento da autorità politica che annuncia profondi cambiamenti e poi pratica stantie continuità. Ci pensi il presidente prima di prendere strade che tradiscono il suo programma (come le navi che esportano i rifiuti siciliani) e difettano di coraggio e fantasia”.

 

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