Il bonifico del senatore pentastellato Mario Michele Giarrusso era regolare. La vicenda è quella che fa riferimento alle restituzioni che i parlamentari del Movimento 5 Stelle fanno con parte del loro stipendio per finanziare il fondo per il microcredito.
Un paio di giorni fa, il dubbio era stato sollevato da Marco Canestrari sul blog “Supernova”, che aveva esibito un documento contabile dal qualche emergeva come la data del bonifico e quella del timbro bancario fossero sfalsate di un anno. Un’anomalia che non era passata inosservata. A caldo era stato lo stesso Giarrusso a parlare di fake news, chiarendo con un proprio post su Facebook come fosse tutto regolare, mentre adesso arrivano anche le prove di quanto dichiarato, con una lettera della banca, la Bnl, che parla di disguido, dovuto all’apposizione di un timbro con data sbagliata. Il bonifico, di 2.503 euro in favore della Tesoreria dello Stato, infatti, porta la data del 20 gennaio ed è questa quella giusta, come – ricorda sempre l’istituto di credito – si evince anche dalla lettera contabile che fa fede.
Dunque, tutto regolare per il senatore catanese, che adesso lancia strali contro chi aveva ipotizzato dubbi sulla sua condotta: “Dffido – scrive su Facebook – tutti quelli che hanno spensieratamente partecipato alla campagna mediatica orchestrata contro di me a pubblicare la presente, con tutte le dovute scuse e nelle stesse forme e modi con cui avevano dato la falsa notizia del mio coinvolgimento nella cd “rimborsopoli”.
Il parlamentare pentatsellato preannuncia, inoltre, che “quanti non provvederanno entro 48 ore alla rettifica dovuta nei modi e nelle forme previste dalla legge, verranno perseguiti in tutte le sedi preposte”.
E infine, il post termina con il tradizionale saluto grillino: A riveder le stelle.
DI SEGUITO LA LETTERA DELLA BANCA