Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, ha affermato: “La terapia sui conti della Regione non deve essere troppo pesante, ma articolata e deve intervenire sui nodi che sono rimasti. Condivido l’analisi del presidente Graffeo visto che ci siamo confrontati più volte su questi punti. Bisogna lavorare sul tema del debito per cominciare a rientrare in modo significativo; il secondo tema è quello delle partecipate che è stato uno dei rilievi che la Corte dei Conti ha fatto sull’ultimo giudizio di parifica”.
“Sono questi alcuni dei gangli che vanno affrontati senza la risoluzione dei quali non riusciremo ad avere una prospettiva oltre al 2020 che porti al riequilibro economico finanziario. – aggiunge – L’equilibrio di bilancio è un valore ineludibile e imprescindibile: ciò comporterà una razionalizzazione della spesa, una riduzione in alcuni casi e la rinegoziazione. Sono state fatte scelte illogiche, perché la riduzione del 3% della spesa corrente negli accordi conclusi con lo Stato non è un modo di scegliere razionalmente dove tagliare”.
“È impensabile – conclude Armao – tagliare in settori essenziali per la crescita della Sicilia come la cultura e il turismo perché se questi settori li sottoponiamo al taglio del 3%, nel 2020 quando avremmo risanato pienamente il bilancio, la Sicilia sarà morta“.