Sulle persone con disabilità il governo regionale non vuol commettere errori. Per questa ragione la dotazione finanziaria complessiva per disabili gravi e gravissimi ammonta a 183 milioni di euro. A questi vanno aggiunte le somme in recupero dal 2017.
Il governo vuole preparare una legge-quadro sulla disabilità che in Sicilia oggi non c’è. Uno degli obiettivi da centrare attraverso un dialogo che va prendendo forma tra governo e categorie.
Tra gli scopi per i nuovi direttori generali delle Asp siciliane, che saranno nominati a breve, anche tra quelli prioritari, che danno luogo a valutazioni sul loro operato, saranno inseriti per la prima volta l’obiettivo di funzionalizzazione delle uvm (unità di valutazione multidisciplinare) e della disabilità. E potranno determinare, in caso di mancato raggiungimento, la decadenza. Un segnale forte che il governo lancia, oltre la mano tesa verso l’universo disabili, recepito favorevolmente dalle associazioni.
Le Asp hanno comunicato il 9 marzo il numero complessivo dei casi di disabilità gravissima. Lavoro che è andato avanti per la provincia di Ragusa dove risultavano solo 78 ammessi, ma sono già cresciuti a quasi 200. Sono da valutare altre 300 casi, e si pensa dunque che si possa attestare sulla media delle altre province siciliane
Intanto Agenda digitale ha approvato e finanziato il portale della disabilità che mette in rete tutte le informazioni e consente di accorciare le distanze con gli uffici in cui non ci si dovrà recare personalmente. È già attiva la convenzione Consip e non si dovrà fare pertanto una gara d’appalto. Si dovrà dare mandato all’ufficio informatico di attivare tutte le procedure affinché il portale in questione parta.
Da migliorare anche l’efficacia dei distretti socio-sanitari: per come erano stati istituiti non sembrano avere funzionato adeguatamente. Gran parte delle risorse messe a disposizione per i progetti integrativi non sono state mai impegnate.
Antonio Costanza vicepresidente regionale di Anfass, esprime soddisfazione per il dialogo ritrovato, anche in funzione del passo doppio che mette insieme i due assessorati, Politiche sociali e Salute, collegando istanze e soluzioni, ma anche rendendo più dinamico il campo di intervento: “I due assessorati fino a questo momento non solo non si erano mai parlati tra loro, ma soprattutto avevano interagito poco con le associazioni della disabilità. Registriamo la volontà di dare voce alle associazioni dopo 18 anni, attuando il progetto individuale delle persone con disabilità. Uno strumento normativo che mette nero su bianco i bisogni della persona e riconosce i sostegni che devono essere riconosciuti”.