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Palermo. Impianti pubblicitari pericolosi: “Indecorosi e distraggono gli automobilisti”

lunedì 2 Aprile 2018

Gli impianti pubblicitari sono uno dei problemi irrisolti della nostra città e di fatto se gli impianti vengono collocati ovunque, senza tenere conto del Codice della Strada e delle norme che tutelano il decoro dei beni monumentali, possono costituire un pericolo per la sicurezza dei cittadini.

L’associazione comitati civici Palermo, dopo diversi incontri con le Commissioni consiliari competenti in materia, ha scritto una lettera, richiamando l’attenzione dei soggetti istituzionali coinvolti nella gestione di questa delicata materia.

Il documento fa riferimento al verbale n.62 della seduta del 24/11/2017, riguardante il Piano Pubblicità e la localizzazione di alcuni impianti pubblicitari. “Tale seduta – si legge nella nota –  era stata convocata in seguito all’audizione del 26/10/2017 presso la Sesta Commissione richiesta dalla nostra Associazione, che aveva evidenziato alcune criticità (problemi di sicurezza, legalità e decoro) derivanti dal proliferare selvaggio in città degli impianti pubblicitari, parecchi dei quali, come documentato fotograficamente, in palese violazione del Codice della Strada”.

L’associazione partendo dall’art.23 comma 1 del C.d.S. hanno chiesto alla dottoressa Cusimano, quale Responsabile del Servizio autorizzazioni per occupazione suolo pubblico e pubblicità “se sia venuta a conoscenza della situazione di alcuni impianti che la nostra Associazione ha segnalato alle competenti autorità ed alla Sesta Commissione in occasione della sopracitata audizione“.

Per brevità di trattazione – continua l’associazione- ricordiamo soltanto quattro casi, ognuno dei quali sintetizza i problemi più significativi da noi osservati e le presunte violazioni rilevate e al Comandante della Polizia Municipale chiediamo che voglia accertare se per gli impianti sotto denominati si configurino le seguenti violazioni di legge, anche alla luce della nota del Ministero dei Trasporti:

salita Belmonte, art 23 c.1 – arrecano disturbo visivo agli utenti della strada e distraggono l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; art.23 c.6 in riferimento all’art.51 c.4 Reg. CdS – lungo la curva ed in corrispondenza di impianto semaforico;

 

viale Regione Siciliana, art 23 c.1 – arrecano disturbo visivo agli utenti della strada e distraggono l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; art.23 c.6 in riferimento all’art.51 c.4 Reg. CdS – perpendicolare al senso di marcia e a meno di mt.3 dal limite della carreggiata (disposizione non derogabile dal regolamento comunale, ammesso che esista, per la precedente violazione dell’art.23 c.1);

 

sui parapetti stradali – via Marchese di Villabianca, art 23 c.1 – arrecano disturbo visivo agli utenti della strada e distraggono l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; art.23 c.6 in riferimento all’art.51 c.4 Reg. CdS – su parapetto stradale; art.23 c.6 in riferimento all’art.51 c.4 Reg. CdS – in prossimità o in corrispondenza di intersezione.

cartellone via Cala su prospetto posteriore chiesa San Sebastiano, chiesa monumentale del ‘500, bene tutelato dalla Soprintendenza che non ha mai rilasciato autorizzazione a collocare cartello. In questo caso vengono violati artt. 49 e ancor più specificamente il 170 del D.L. 22/01/2004 n.42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art.10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”.

In ogni caso tutti gli impianti pubblicitari esaminati violano, a nostro parere, anche l’art.23 c.11 in riferimento all’art.55 Reg. CdS in quanto non hanno la targhetta identificativa obbligatoria, o la stessa manca di uno o più elementi essenziali, ovvero: amministrazione rilasciante; soggetto titolare; numero dell’autorizzazione; progressiva chilometrica del punto di installazione; data di scadenza.

La Legge dice espressamente che le targhette devono essere sostituite ad ogni rinnovo dell’autorizzazione ed ogni qualvolta intervenga una variazione di uno dei dati su di esse riportati.

Al riguardo chiediamo alla dottoressa Cusimano se abbia provveduto a mettere in atto quanto previsto dalla legge ed in particolare se abbia provveduto in autotutela a revocare le relative autorizzazioni.

Qualora non fatto – conclude nella lettera l’associazione comitati civici Palermo –  La invitiamo a segnalare agli organi competenti gli illeciti commessi ai sensi dell’art. 23 del Codice della Strada“.

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