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Palermo, la Santuzza e il degrado: fogna a cielo aperto nel cuore del centro storico

lunedì 15 Luglio 2019

Una fogna a cielo aperto in via degli Schioppettieri, nel cuore del centro storico, a due passi da piazza Pretoria. Lo stesso centro storico che in questi giorni si è fatto bello per festeggiare la “Santuzza” ma dove esiste e resiste il degrado.

A denunciare da più di un anno il disagio che inevitabilmente comporta rischi di natura igienico sanitario è l’associazione comitati civici Palermo: “Alla luce della numerosa corrispondenza intercorsa fin dal mese di giugno del 2018, constatato il mancato intervento per l’eliminazione dell’accertato rischio sanitario causato dallo sversamento di liquami fognari su una pubblica strada, chiediamo all’Amministrazione di intervenire”.

“La fuoriuscita di acque, ed in particolare quelle luride, è un pericolo concreto per la circolazione, e rientra nelle previsioni dell’art. 14 comma 1 del Codice della Strada, che così recita:  “Gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze; c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta””, spiegano dall’associazione.

Inoltre, è opportuno rammentare che il gestore riscuote una tariffa per il mantenimento in efficienza del sistema fognario e che, ove non vi fosse una specifica responsabilità  da parte dei privati per un utilizzo difforme dello scarico fognario, la pretesa a carico dei cittadini di interventi per la manutenzione di opere inerenti l’urbanizzazione primaria sarebbe di dubbia legittimità“.

Stante che sono decorsi infruttuosamente i tempi tecnici per l’intervento senza che siano stati presi dei provvedimenti, chiediamo di provvedere con l’emanazione di apposita ordinanza ed ai sensi dell’art. 2 comma 3 della Legge 241/1990 il termine sarà di 30 giorni.

Chiediamo inoltre che ai sensi dell’art. 8 della citata legge, le vengano comunicati:
  – l’ Ufficio e la persona responsabile del procedimento;
 –  l’ Ufficio in cui si può prendere visione degli atti“, conclude l’associazione comitati civici Palermo.

 

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