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“La cultura italiana parte dal Sud“. Ne è profondamente convinto Ferzan Özpetek che, dopo più di dieci anni, è ritornato a Palermo ospite d’onore dell’associazione culturale Fiori di Acciaio, presieduta da Marcella Cannariato Dragotto che, in sinergia con l’Università di Palermo e con il patrocinio di Gesap e Comune di Palermo, ha voluto regalare alla città un momento di riflessione su alcuni temi che stanno molto a cuore al regista, da sempre molto apprezzato da pubblico e critica.
Giovedì 5 aprile allo Steri si è svolto il primo incontro con la città: ad accogliere il regista il Rettore Fabrizio Micari, che tra l’altro nei prossimi mesi conferirà una laurea Honoris Causa ad Ozpetek, il sindaco Orlando, il presidente di Gesap Fabio Giambrone e don Enzo Volpe, riuniti insieme per un confronto su inclusione sociale e ‘i nuovi poveri’, in un momento in cui un italiano su cinque è a rischio povertà e il nostro Paese, secondo Eurostat, ha il maggior numero di poveri in tutta Europa.
Venerdì 6 aprile, dalle 10, presso l’Aula Magna della Presidenza della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’ateneo palermitano, il regista ha dialogato con gli studenti, attraverso una lezione dal titolo “Ferzan Özpetek: un regista ‘a cuore aperto‘”. Presenti, oltre al Rettore e al Sindaco, il Presidente della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale Girolamo Cusimano ed il direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia Ivan Scinardo. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Giulia Noera.