Un gruppo di lavoratori dell’Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini di Palermo si è dato appuntamento stamani, di fronte la Cattedrale, per chiedere con uno striscione al vescovo, Mons. Corrado Lorefice, di essere “caritatevole” e di revocare i licenziamenti. Continua, quindi, la protesta dei 42 dipendenti dell’Ipab che da un paio di mesi hanno perso il lavoro, dopo la decisione presa dal consiglio di amministrazione, di cui Lorefice fa parte, di mettere fine alle attività dell’ente perchè insostenibile dal punto di vista economico.
Una decisione aspramente contestata sia nel merito che nella forma. Secondo i dati e le informazioni in possesso dei lavoratori, l’Ipab avrebbe le entrate necessarie per continuare a pagare tutte le spese e di conseguenza anche gli stipendi. Inoltre, sempre a loro giudizio, i licenziamenti sarebbero illegittimi perchè l’Opera Pia è un ente di diritto pubblico ed in quanto tale il personale non può essere trattato alla stregua di un’impresa privata.
“Stiamo subendo una vera e propria ingiustizia – Ernesto Bellitteri, lavoratore dell’Ipab e rappresentante sindacale della Uil Fpl – sia perchè abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con cura e diligenza, sia perchè noi siamo dipendenti pubblici. Abbiamo superato dei concorsi per essere assunti e quindi non possiamo essere licenziati dall’oggi al domani senza nessuna tutela. Siamo allo stremo delle nostre forze economiche e psicologiche, le nostre famiglie hanno perso la serenità. Per questo abbiamo deciso di manifestare in un posto simbolico come l’ingresso della cattedrale per chiedere a Mons. Lorefice un atto di responsabilità e di sensibilità cristiana”.