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Taormina, Germanà: “Palazzo Ciampoli deve tornare alla Regione”

giovedì 19 Aprile 2018
palazzo-ciampoli
Palazzo Ciampoli

Palazzo Ciampoli deve tornare in gestione alla Regione. Il Comune di Taormina non è in grado, come finora ampiamente dimostrato, di garantirne un adeguato utilizzo e di consentire la fruizione di un bene di grande valenza storica e artistica”. La presa di posizione è del deputato regionale Nino Germanà che invita il Governo Musumeci a prendere posizione su Palazzo Ciampoli, bene affidato nel 2017 al Comune ma che di fatto sinora è rimasto chiuso.

“Oltre al danno – spiega Germanàla Regione rischia ora la beffa dopo aver speso, in 20 anni di contenziosi, oltre 4 milioni di euro per il restauro, la riqualificazione e l’adeguamento funzionale dello storico Palazzo. Il protocollo d’intesa siglato ad ottobre tra l’ex assessore regionale ai Beni culturali Aurora Notarianni ed il sindaco Eligio Giardina si è rivelato un buco nell’acqua. Si è infatti vanificato quanto fatto in due decenni dalla Regione anche grazie a fondi europei e dalla Soprintendenza, che era riuscita ad inaugurare la “nuova era” di Palazzo Ciampoli con una mostra su Antonello da Messina“.

“Dal giorno del protocollo ad oggi continua Germanà Palazzo Ciampoli è rimasto di fatto chiuso perché l’Amministrazione di Taormina non è riuscita a far fronte agli impegni presi con grave danno per l’immagine e per l’erario. In 6 mesi si è tenuta soltanto una mostra durante il periodo natalizio, a dispetto di un’intesa che affidava al Comune l’onere della gestione anche attraverso l’affidamento del Palazzo ad associazioni. L’amministrazione Giardina non è riuscita a reperire né il personale né le risorse neanche per la pulizia e la manutenzione indispensabili per un’adeguata fruizione del bene. Sarebbe auspicabile che l’assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa revocasse quell’intesa per Palazzo Ciampoli che si è rivelata disastrosa”.

“Se il Comune di Taormina non è in grado di gestire un patrimonio inestimabile – conclude il deputato – faccia un passo indietro e ammetta gli errori commessi. Situazione simile riguarda anche Palazzo Corvaja, chiuso dopo l’esito dell’ispezione della Soprintendenza di Messina che ha rilevato l’inadeguatezza gestionale del sito da parte dell’amministrazione che adesso dovrà individuare i canali per reperire oltre 600 mila euro necessari agli interventi. Al di là della sporcizia, del pessimo stato di conservazione delle murature o delle infiltrazioni preoccupa l’incapacità dell’amministrazione nella gestione del patrimonio pubblico”.

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