La vostra Patti Holmes, scrivendo per IlSicilia.it, ha pensato di fare una spassionata e appassionata dichiarazione d’amore a una femmina che la rappresenta in toto. Questo vuol dire che, come Narciso, sia innamorata di se stessa? Può essere, direte voi e, invece no, siete stati tratti in inganno, perché la fortunata, al centro di questo elogio sperticato, è la Sicilia. Sì, avete capito bene, preparatevi a leggere una sviolinata che non potrebbe lasciare insensibile neanche Matteo Salvini. Scommettiamo?
La nostra Isola è culla di civiltà e crocevia di tantissimi popoli che l’hanno dominata e amata, lasciandole indelebili impronte nella lingua, nell’arte, che si respira ad ogni angolo, e in cucina. Idda non è solo mare, ma entroterra misterico; montagna divina, l’Etna; isola con isole, cariche di energia e magia palpabili; così luminosa da abbagliare e tanto oscura da far perdere i punti di riferimento; generosa e avara; amichevole e riservata; estroversa e intimista; luogo di ierofanie; di visibile e invisibile sovrapposti; di riti che affondano nella notte dei tempi, ma che resistono all’oggi pur di raccontarla e svelarla nella sua essenza.
Tanti le frecce nel suo arco che fecero perdutamente innamorare Goethe, Maupassant, André Gide, Truman Capote, per citarne solo alcuni. Come resistere, infatti, a Taormina, un tempo Babele dalle tante lingue, lussuriosa e simbolo di dandysmo; a Isolabella, cartolina abbagliante, che fu, forse, abitata da una misteriosa principessa identificata con Lady Florence Treveylan, dama della regina Vittoria; al bosco magico di Malabotta e ai megaliti dell’Argimusco, la Stonehenge siciliana, in cui ritroverete una montagna, riportata in foto,che di profilo sembra una donna con le mani giunte in preghiera, l’Orante: Cerere, la Madonna o la regina Eleonora d’Angiò? Alle Madonie, ricche di cittadine con palazzi “merlettati” e chiese bianche che appaiono, quasi dal nulla, sorprendendo il visitatore.
Al meraviglioso parco dei Monti Sicani, che offre boschi e corsi d’acqua, santuari, masserie e un Teatro, il Teatro Andromeda, tempio a cielo aperto, che si apre sul suggestivo entroterra siciliano, sorgendo, a Santo Stefano Quisquina, per opera di Lorenzo Reina, scultore, filosofo, alchimista e pastore di belle anime; a Selinunte, Segesta e la Scala dei Turchi; a Noto, Marzamemi, Siracusa e Ragusa; ad Acireale, Acitrezza e Catania; a Trapani, San Vito lo Capo, Scopello e Castellammare del Golfo; a Palermo, Mondello, Sferracavallo e Sant’Elia; a Messina, Milazzo e Capo d’Orlando, con la meravigliosa Villa Piccolo di Calanovella, dimora dei fratelli Lucio, Casimiro e Agata Giovanna, poeta, pittore e botanica di grande caratura; alle sue tante isole dal mare blu contrapposto, spesso, al nero della lava e al verde degli arbusti spontanei.
La Sicilia, a cui si è legati, come nei più riusciti matrimoni, nella buona e nella cattiva sorte, è terra da assaporare con ogni senso e in ogni senso: nutriente e arricchente; leggibile e spiazzante; ponte tra Oriente e Occidente; quadro di natura “palpitante”.
La vostra Patti Holmes, come avrete ben capito, la ama perdutamente. E voi?
Buona Sicilia a tutti.