Erano in servizio a Palermo i tre poliziotti, due in servizio e uno poi andato in pensione, messi agli arresti domiciliari dal Gip di Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta ‘Double face‘ in cui è coinvolto l’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante, attualmente presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa Servizi di Confindustria Nazionale.
Secondo le indagini della squadra mobile della Questura Nissena facevano parte di una ‘rete di informatori’ di Montante al quale avrebbero passato anche dati riservati a cui potevano avere accesso. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Amedeo Bertone, dall’aggiunto Gabriele Paci e dai sostituti Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione, accesso abusivo a sistema informatico, e corruzione.
Nel corso di una perquisizione nella villa di Montante i poliziotti della mobile nissena avrebbero scoperto un vero e proprio archivio colmo di dossier su magistrati e politici. Una sorta di centrale operativa di una vera e propria organizzazione di spionaggio.
Sono indagati e agli arresti domiciliari anche il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, ex capocentro della Dia di Palermo tornato all’Arma dopo un periodo nei servizi segreti, Diego Di Simone, ex sostituto commissario della squadra mobile di Palermo, Marco De Angelis, sostituto commissario prima alla questura di Palermo poi alla prefettura di Milano, Ettore Orfanello, ex comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza a Palermo, il re dei supermercati Massimo Romano che gestisce la catena “Mizzica” – Carrefour Sicilia, con oltre 80 punti vendita nella regione.
Il sesto provvedimento cautelare riguarda Giuseppe Graceffa, vice sovrintendente della polizia in servizio a Palermo, sospeso dal servizio per un anno.
Con diversi ruoli, secondo l’accusa, gli indagati avrebbero fatto parte di una rete ”protettiva” di spionaggio a favore di Montante. Massimo Romano venne indagato per corruzione nell’ambito di una verifica fiscale, andata a buon fine per l’imprenditore, e con lui nell’inchiesta finì anche il maggiore Orfanello. Romano era nel team della legalità di Sicindustria ed è stato presidente Confidi dei Caltanissetta.