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Ospite di questa puntata di Bar Sicilia è Francesco Scoma. Deputato alla Camera nel gruppo Lega-Salvini Premier. Scoma ha fatto il punto sullo stato di salute del partito, parlando di regionali, alleanze, crisi di governo e future elezioni senza dimenticare le polemiche interne alla Lega.
Una di queste riguarda il risultato – poco lusinghiero – ottenuto alle scorse amministrative del 12 giugno. Secondo l’analisi di Scoma, che si è occupato in particolar modo di Palermo (è stato, per un certo periodo, uno dei candidati alla carica di primo cittadino del capoluogo siciliano), in primo luogo andrebbe analizzato il contesto. Il poco tempo a disposizione per organizzare la campagna elettorale, l’innegabile ritardo con cui si è preparata la lista, il problema di un simbolo nuovo e poco pubblicizzato, tutto questo avrebbe portato a una confusione generale. Un caos per l’elettore che si rispecchierebbe anche nella conta dei voti che ha visto e vede diverse schede bianche, nulle e incongruenze fra nomi e simboli molto simili.
Altro tema scottante, se non altro per la scadenza ormai imminente, le Regionali siciliane di novembre.
“Il mio candidato regionale? Non sono molto preparato ma, credo che al momento nessuno lo sia”, dice con una battuta. E sul suo futuro: “Farò una riflessione condivisa con i vertici e colleghi del partito a cui ho già dato la mia disponibilità come sindaco di Palermo, impegno per il quale mi ero molto speso e per cui ho fatto un passo indietro per amor di pace. Mi piacerebbe tornare al Senato. Vedremo, c’è spazio per tante partite.”
E a proposito di partite, ci sono quelle giocate sul tavole delle alleanze. “Il nostro ambito è quello del centrodestra. Escludo lo pseudo modello draghiano ed escludo di andare alle regionali con Cateno De Luca. Lui fa la sua politica e noi la nostra con metodi e percorsi diversi. La scelta del candidato è importante, seve un nome noto, che aggreghi e che sia spendibile. Il centro sinistra sta facendo un percorso di scelta attraverso le primarie, noi abbiamo diverse idee. Dopo aver lasciato spazio al Comune di Palermo, ora, per forza, devono essere fatti alcuni accordi. Non vogliamo essere i parenti poveri di nessuno“, conclude Scoma.
Andando avanti, una riflessione più ampia riguarda il potenziale richiamo di consensi della Lega in Sicilia. Oggi, dati alla mano, il partito del Nord per antonomasia che pure aveva conosciuto in tempi non lontani, un inaspettato successo proprio al Sud, sembra aver perso un po’ di smalto. “La capacità attrattiva – dice Scoma – la fanno gli uomini e non solo i partiti, specialmente nelle amministrative. Rispetto al passato stiamo comunque ottenendo risultati positivi anche grazie al lavoro svolto in poco più di un anno e mezzo dal coordinatore regionale della Lega, Nino Minardo che sta costruendo una classe dirigente di livello e di esperienza. Un discorso diverso con altri ragionamenti, va fatto per le regionali e soprattutto per le politiche che vedono un range di azione nazionale ed è importante cose si dice nei media e come si muovono i leader nazionali. Gli italiani cambiano giudizio e scelta molto velocemente in più, la polverizzazione dei partiti ha portato a una micro divisione consensi per cui, il vero risultato lo vedremo alle politiche.”
Tornando alle polemiche, ha fatto molto discutere quella innescata, contro alcuni componenti del proprio partito, da Igor Gelarda, consigliere comunale uscente della Lega a Palermo. “Non credo ci sia una polemica Gelarda e comunque non discuto di questioni politiche su giornali, facebook o sui blog. E’ normale parlare e recriminare anche ma, bisogna farlo nelle sedi adatte. Al momento si autoesclude. Quello che ha scritto e detto non giova né alla sua immagine, né a quella del partito. La litigiosità fa male a tutti, io sono per i chiarimenti e per il dialogo”, precisa Scoma.
Battibecchi a parte, le questioni in cui gli intrecci tra politica e amministrazione giocano una partita cruciale, sono tanti tra questi, le operazioni di rilancio dell’Aeroporto di Palermo e della Gesap, del Teatro Massimo insieme alle altre scadenze, previste per i prossimi mesi e che vedranno un rinnovo interno alle altre partecipate del Comune di Palermo.
In un passaggio dell’intervista, Scoma ha detto la sua anche sul problema rifiuti in Sicilia. “Inspiegabile non avere un termoutilizzatore“, ha sottolineato.
Il deputato leghista ha poi parlato del percorso di due provvedimenti in discussione al Parlamento su cui la Lega si è imposta per bloccarli riuscendo peraltro, con un’operazione di ostruzionismo, a rimandare tutto a settembre ovvero, lo ius scholae e quella che definisce la “coltivazione di cannabis al balcone”. Altro tema caldo, bandiera della Lega, la gestione dell’immigrazione. “Dov’è la Lamorgese? Ci sono ancora 250mila extracomunitari da regolarizzare e la situazione continua a essere complicata. Con Salvini, il problema si era quasi risolto. L’Italia si trova in un momento di difficoltà economica. Il prossimo governo nazionale dovrà intervenire massicciamente sulla questione”, dichiara Scoma.
Insomma, il deputato leghista propone una Lega più moderata sia nei toni che nella ricerca di alleati ma, che al tempo stesso non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa richiamando alleati di partito e di coalizione al rispetto di ruoli e posizioni.