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E’ Gianfranco Micciché il protagonista della puntata numero 126 di Bar Sicilia, la trasmissione di approfondimento politico e di attualità de IlSicilia.it. Il direttore responsabile Manlio Melluso e il direttore editoriale Maurizio Scaglione sono stati ospiti del Presidente dell’Ars a Palazzo dei Normanni dove si è chiacchierato dei più svariati argomenti, dalla politica regionale alle elezioni amministrative, dal possibile nuovo lockdown alla vicenda dei pescherecci mazaresi sequestrati in Libia.
Argomento caldo, le ultime elezioni amministrative. Micciché è stato indicato da più parti come il vero vincitore, e Forza Italia il partito che ha ristabilito nuovi equilibri politici a suo vantaggio, anche in considerazione dei risultati non del tutto soddisfacenti ottenuti oltre lo Stretto: “Non è difficile scoprire chi ha vinto, ed è molto facile individuare chi ha perso. I 5 Stelle hanno avuto un crollo, per la Lega non possiamo parlare di crollo perché non hanno mai avuto grandi risultati in Sicilia, ma sicuramente speravano di poter entrare nell’isola con facilità e hanno scoperto questa facilità non c’era“, ha affermato Micciché.
Una vittoria dei moderati contro il populismo, in sintesi, il pensiero di Micciché: “Forza Italia e Diventerà Bellissima sono risultati primi in quasi tutti i comuni di questa tornata elettorale. È stato fatto un lavoro straordinario, forse anche perché sapevamo che le cose andavano male e per questo avevamo bisogno di lavorare il doppio“. Una affermazione dei moderati, insomma, che per Micciché non deve però essere presa come spunto per esperimenti di nuove ‘balene bianche’, nuove Dc allargate: “Sarebbe il più grande degli errori. I processi vanno avanti, si modificano. Oggi chi pensa a una nuova balena bianca rischia di distruggere il peso di questo centro. Oggi il vero nemico è il populismo, che deve sparire“.
Il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, poi, non risparmia battute sul rimpasto da tempo annunciato alla Regione e che visti i risultati delle amministrative è tronato argomento in auge. Rimpasto che per Micciché si traduce in una questione ‘geografica’, per cui chiede una maggiore rappresentanza della Sicilia occidentale in un governo ‘cataniacentrico’, dove Forza Italia ha un solo assessore palermitano, “Armao, per altro tecnico“. Poi annuncia: “Tra 15 giorni ci sarà un incontro con Musumeci“.
Parlando di argomenti non strettamente politici, Micciché si sofferma sulla gestione dell’emergenza coronavirus. E sul lockdown, il presidente dell’Ars si infiamma: “La Sicilia non doveva essere dichiarata zona rossa, per avere l’uno per cento in meno di morti dell’anno scorso, come testimoniano i dati Istat, a fronte di una perdita di 9 miliardi di euro“.
Ma dove Micciché si infervora davvero è sulla vicenda dei pescherecci e dei pescatori mazaresi sequestrati in Libia: “Questo governo non ha le palle, non ha la forza per gestire una situazione del genere – afferma – Ho detto alla nostra deputata Matilde Siracusano di agire in Parlamento per far chiedere aiuto all’Europa, perché il nostro governo non è in condizione di operare“.
Infine una suggestione: Micciché candidato sindaco a Palermo nel 2022? “Ve lo potete scordare“, risponde nel suo stile.