A Messina mezza Università è entrata nel Pd. Forse perché i Dem dello Stretto puntano a essere un partito colto dal volto accademico? Può darsi, quel che è certo è che vi sarebbero oltre 140 iscritti, tra personale docente e dirigente dell’Ateneo peloritano. Si va dai pro-rettori Michele Limosani e Pietro Perconti al direttore generale Francesco De Domenico, al preside di Scienze Politiche Giovanni Moschella fino al ritorno del professor Mario Bolognari. Insomma, “pezzi da novanta” che non tramontano. Anzi, risorgono.
Il Pd post-Genovese cerca quindi di ripartire dall’Università. Un partito in cerca d’autore, dopo il passaggio del potente esponente politico con Forza Italia; e all’orizzonte si profila un tour de force che partirà a ottobre con le Regionali e si concluderà con le comunali di giugno 2018. Nel mezzo, neanche a dirlo, le elezioni politiche.
Intanto, tra due settimane ci saranno le primarie per scegliere il segretario nazionale del Pd; da queste parti il verbo renziano pare regnare incontrastato. E molti potentati e potenti dell’Ateneo si sono schierati al suo fianco. Anche questo è un caso?
“Rumours” di corridoio universitario, inoltre, caldeggiano una probabile candidatura del Rettore Pietro Navarra al Senato. Navarra ha buoni rapporti con l’ex premier e con il sottosegretario Faraone. Fin qui, le indiscrezioni di palazzo. Per il programma politico, ci vediamo un’altra volta.