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Uccisa dai partigiani jugoslavi

A Palermo una strada intitolata a Norma Cossetto, vittima e simbolo delle foibe CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 17 Maggio 2023

Fu una studentessa istriana, italiana, uccisa per mano dei partigiani jugoslavi nell’ottobre del 1943. Norma Cossetto, da oggi, per il giorno del suo compleanno, ha anche a Palermo, in zona via Oreto, una strada intitolata a lei.

Chi è Norma Cossetto?

Originaria di un villaggio nel comune di Visignano, prima di essere gettata in una foiba, venne catturata ed imprigionata, lungamente seviziata e violentata.

La sorella, Licia, testimoniò che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la famiglia iniziò a ricevere minacce di vario genere. Il 25 settembre un gruppo di partigiani jugoslavi e italiani razziò l’abitazione dei Cossetto. Il giorno successivo Norma fu convocata presso il comando partigiano, lì la studentessa fu invitata ad entrare nel movimento ma oppose un netto rifiuto.

Le istituzioni

L’intitolazione della strada a Norma Cossetto serve per ricucire le atrocità della Seconda Guerra Mondiale. Conosciamo oggi gli orrori delle foibe, il vergognoso trattamento dei cittadini italiani. Molti di questi deportati e oggetto di violenza. Il nostro paese deve riscoprire la verità storica in tutti suoi aspetti e in tutte le sue multiformi rappresentazioni. Non per dividere ma per unire“. A dichiararlo Roberto Lagalla, sindaco di Palermo.

Alla Cossetto, nel 2005 , le è stata concessa la Medaglia d’oro medaglia d’oro al Merito civile dal Presidente della Repubblica Ciampi. Era giusto che Palermo le intitolasse una strada, proprio oggi che è il giorno del suo compleanno“, aggiunge l’assessore alle Politiche culturali, Pietro Cannella.

Norma Cossetto non è solo simbolo di questa storia vergognosamente nascosta per decenni, ma anche di tutte quelle donne stuprate e poi infoibate e/o uccise. Lei e tutte le vittime di questa tragedia, compresi gli esuli, figli e nipoti come me, non troveranno e troveremo mai pace per quanto accaduto. Oltre l’orrore, la cancellazione dalla storia, nonostante abbiano pagato i danni di guerra dell’Italia”. A dichiararlo Giorgia Görner Enrile, nipote di esule istriana.

“Questo capitolo – prosegue – in cui morirono anche tantissimi siciliani, si potrà chiudere solo quando verrà revocata a Tito e ai suoi ufficiali l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, il più alto riconoscimento della Repubblica italiana. Tengo a sottolineare che solo Mattarella, dopo oltre 70 anni, ha avuto il coraggio di parlare di genocidio contro gli italiani”.

“Questa strada e la stele di Villa Martiri delle Foibe dell’ Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, servono per non dimenticare e ringrazio il Comune di Palermo“, conclude.

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