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Migranti, affonda una barca davanti Lampedusa: a bordo in 50

lunedì 7 Ottobre 2019
foto di repertorio

Un naufragio è avvenuto in nottata, tra le 2 e le 3 di notte, a poche miglia dalle coste di Lampedusa e si teme una strage di migranti.

Sul posto stanno operando le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che hanno recuperato fino ad ora i cadaveri di 13 donne e 22 superstiti – tra i quali donne e bambini – che sono stati già trasferiti in porto.

C’erano una cinquantina di migranti a bordo del barchino che è naufragato. Secondo una prima ricostruzione, quando sono arrivate le motovedette per procedere al trasbordo i migranti si sono spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, hanno fatto ribaltare l’imbarcazione.

La Procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per il naufragio. Il fascicolo è, al momento, contro ignoti. Il procuratore capo Luigi Patronaggio ha inviato Lampedusa un sostituto che seguirà da vicino l’evolversi della situazione.

 

ORE 10,24: altre 7 vittime

Sono in tutto nove i corpi dei migranti recuperati, vittime del naufragio di questa notte a largo di Lampedusa. Oltre ai due corpi rinvenuti nell’immediatezza dei soccorsi, altri sette corpi privi di vita sono stati recuperati questa mattina da due motovedette della Guardia Costiera, dopo essere stati avvistati da un elicottero della Guardia Costiera impegnato nell’attività di ricerca. L’attività di ricerca dei dispersi prosegue.

ORE 10,53: Sindaco di Lampedusa: “Basta stragi del mare”

totò martello
Totò Martello

“Basta stragi del mare. Basta raccogliere morti che galleggiano. Non possiamo continuare ad assistere allo sbarco di cadaveri di povere persone che inseguono il sogno di migliorare la propria vita. La politica agisca”. Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello dopo il nuovo naufragio davanti le coste dell’isola.

Per Martello “le istituzioni, devono subito realizzare un tavolo di lavoro in grado di affrontare la politica dell’immigrazione stabilendo un piano serio e operativo”. “Il 3 ottobre scorso, con le scuole italiane abbiamo commemorato il giorno della memoria e del ricordo in nome della strage del 3 ottobre 2013 quando nel naufragio davanti Lampedusa morirono 368 migranti accertati – dice – Neanche 4 giorni dopo altre persone muoiono nel viaggio tra l’Africa e l’Europa. E Lampedusa è sempre al centro di queste tragedie. La politica agisca non possiamo continuare a contare i morti”.

 

 

 

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