Il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia Alfonso Farruggia ha dichiarato che “In Sicilia gli uffici dell’Agenzia delle Entrate non sono vuoti a causa del timore di contrarre il Covid 19 da parte dei dipendenti, bensì per via dell’esiguità del personale“.
Riflessioni contenute in una lettera che l’esponente sindacale ha trasmesso al direttore regionale dell’Agenzia Pasquale Stellacci. Il tema della carenza di organico era già stato oggetto di ripetuti interventi da parte della UILPA. Il sindacato torna a chiedere più attenzione per i disagi del personale e, di riflesso, per “la drammatica riduzione dei servizi erogati all’utenza” : ovvero, la conseguenza più immediata e tangibile della politica di abbattimento dei costi messa in atto già da tempo dall’ amministrazione, sia a livello nazionale che territoriale.
Nella lettera, il segretario generale punta il dito contro l’ accorpamento di alcuni uffici manifestando, in particolare, forte preoccupazione soprattutto in relazione alla città di Palermo. “Sembrerebbe che il progetto sia in fase avanzata da parte dell’Agenzia delle Entrate – commenta – e che, nel breve tempo, dovrebbe interessare il capoluogo siciliano: nello specifico, si prevede la soppressione dell’Ufficio Provinciale Territorio e della sede della Direzione provinciale di Palermo, ambedue accorpate presso la sede della Direzione Regionale Entrate della Sicilia”.
Un analogo destino riguarderebbe altre realtà nei vari territori: una prospettiva che non piace affatto alla Uil Pubblica Amministrazione Sicilia. “Tutto ciò – spiega ancora il segretario – genererebbe effetti nefasti e disagi presso il personale e l’utenza: la riduzione degli uffici aperti concentrerebbe i cittadini in un’unica struttura favorendo così pericolosi assembramenti che potrebbero contribuire significativamente all’eventuale diffusione del contagio tra i lavoratori e il pubblico”.
Il sindacato, tuttavia, stigmatizza la fusione degli uffici e la chiusura di alcune sedi per ragioni che non riguardano soltanto la tutela della salute e le esigenze degli utenti. “Gli uffici pubblici dell’Agenzia delle Entrate – si legge ancora nella lettera – rivestono anche il ruolo di presidi della legalità: il loro inesorabile abbandono sarebbe percepito negativamente dalla collettività, già alle prese con gli esiti dell’emergenza sanitaria in corso che ha richiesto il ricorso massiccio a modalità di svolgimento della prestazione da remoto, genericamente riconducibili al cosiddetto smart working“.
“In questa fase così delicata e complessa – conclude il segretario – chiediamo pertanto il coinvolgimento costante delle organizzazioni sindacali che conoscono alla perfezione le istanze del territorio: mai come in questo momento è necessario un confronto aperto per garantire una corretta gestione incentrata sul principio della partecipazione e sulla nozione di legalità”.