Quasi ogni giorno si parla di aggressioni verso gli operatori sanitari, non ultimo ma terrificante quello del cardiologo Gaetano Alaimo, ucciso da un paziente nell’Agrigentino.
“L’aggressività nei confronti dei operatori sanitari è un tristissimo fenomeno presente da tempo. Il Covid ha determinato un aggravarsi della aggressività e della sfiducia che alberga in molti cittadini, i quali trovano, a quel punto, nel operatore sanitario l’elemento sul quale sfogarsi. Il caso del tristissimo del collega, però, è legato a condizioni molto più configurabili come criminalità”.
A dichiararlo è l’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo al Convegno “Sanità e autonomia speciale nella Regione Siciliana” organizzato dall’Ordine dei medici di Palermo.
La Volo ha sottolineato che: “Lavorerò con gli Ordini dei medici e le associazioni sindacali, però, fondamentalmente io mi auguro che, in qualche modo, dando un profondo segnale di cambiamento si possa ottenere qualche miglioramento”.
“Sicuramente un elemento che dobbiamo affrontare e risolvere, perché sono una delle cause principali di questa violenza, sono le liste di attesa e le attese nei pronto soccorso“.
In merito a questo, all’evento conclusivo “Sanità e autonomia speciale nella Regione Siciliana”, uno dei tavoli era proprio sulla prevenzione degli attacchi di violenza a danno degli operatori sanitari.
Il dottor Alberto Firenze, Presidente Nazionale dell’Associazione Scientifica Hospital & Clinical Risk Managers ha presentato delle proposte.
“Lavorando in sinergia – dichiara-, abbiamo strutturato un programma formativo e informativo da applicare a tutte le aziende sanitarie; abbiamo strutturato un protocollo di intesa che potrebbe al coinvolgimento delle figure degli psicologi all’interno delle realtà sanitarie, oltre a tutta una serie di attività legate alle modifiche strutturali, tecnologiche e ai sistemi di video vigilanza”.