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Agrigento in corsa per Capitale Italiana della Cultura 2020. La presentazione al Mibact

lunedì 5 Febbraio 2018
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Il rapporto indissolubile tra il passato e il futuro, uniti dal ponte del presente.

Il fulcro della candidatura della città di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura per il 2020 è tutto qui e si racchiude nel progetto dal titolo “La Storia incontra il Futuro“.

Il dossier con le attività in cantiere verrà presentato oggi a Roma davanti la commissione giudicatrice del Ministero dei Beni Culturali dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto insieme ad altre nove personalità istituzionali.

Pronto anche il logo, realizzato da Francesca Baldazzi, in richiamo all’importante compleanno dei 2600 anni dalla fondazione di Akragas, che fatalmente ricorreranno proprio nel 2020 e che ricorda, in maniera stilizzata, il profilo di uno dei templi dorici della Valle agrigentina.

Nel dossier si legge come la candidatura di Agrigento “non sia un punto di arrivo ma l’opportunità per un’inversione di tendenza che rafforzi il processo di riscatto già in atto. Partecipare alla candidatura significa provare a vincere una scommessa: accettare le sfide di questo millennio e aprire le porte ad una nuova concezione del mondo, in cui i valori della storia siano al contempo tesoro inesauribile di conoscenza e faro di incentivi per una competizione sempre più stimolante con un passato che generò illustri pilastri del nostro sapere. La proposta è ambiziosa. E la stessa Agrigento ne è, di fatto, ben consapevole“.

Anche il presidente della Regione Nello Musumeci, già durante la cerimonia ufficiale di apertura di Palermo Capitale Italiana della cultura 2018, ha espresso il suo sostegno alla città: “Agrigento ha, tutte le carte in regola per diventare Capitale italiana della cultura; candidarla è stata un’ottima intuizione. I presupposti storici, artistici e culturali ci sono tutti: i suoi palazzi, i suoi monumenti, le sue ville, il suo Parco archeologico, caratterizzato da un eccezionale stato di conservazione. E ancora gli importanti templi dorici del periodo ellenico”.

Il capoluogo agrigentino, ricordiamo, concorre alla nomina insieme a Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, e Treviso; il 16 febbraio verrà proclamata la città vincitrice.

 

 

 

 

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