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Fino al 24 marzo il Palazzo dei Filippini di Agrigento ospiterà una retrospettiva dedicata a Giovanni Philippone, artista siciliano del Novecento, che Leonardo Sciascia definì “il cantore dell’estate“, celebrato a venticinque anni dalla sua scomparsa con l’esposizione di un’accurata selezione di opere.
In mostra permanente dal 2013, ospitato in tre sale permanenti dell’ex Collegio dei Padri Filippini (via Atenea), Giovanni Philippone ha lasciato una grande produzione pittorica.
L’esposizione si articola in sezioni che spaziano dai nudi femminili realizzati con modelle ritratte dal vero ai ritratti.
Durante la sua carriera non tralasciò di tratteggiare gli affetti più cari in ritratti carichi di emozioni, non secondari, poi, i paesaggi siciliani, i millenari alberi di ulivo e le caprette giurgintane.
Un mondo contadino semplice, reso con straordinaria intensità cui si oppone l’unico paesaggio industriale in mostra, datato 1961.
Tutte le opere selezionate dalla figlia Stella, vera anima del progetto artistico itinerante, coprono un arco temporale che va dalla fine degli anni ‘50 agli inizi dei ‘70.
La mostra, che si avvale del patrocinio del Comune di Agrigento oltre che delle municipalità di San Giovanni Gemini, verrà esposta anche a Palermo il prossimo aprile, per poi andare a Milano e Parigi, toccando le tappe fondamentali della vita dell’artista.
Tra gli altri patrocini vi è quello dalla Federazione Fidapa BPW Italy Cammarata San Giovani Gemini e della BEIC (Biblioteca Europea d’Informazione e Cultura).