“Perché voglio ricominciare tutto da capo”: così il noto writer palermitano Davide Furìa spiega la sua scelta stilistica di puntare adesso al bianco e nero. Una motivazione che del resto non sorprende, considerando il fatto che, nella sua ormai conosciuta forma d’espressione, cambiamento e sperimentazione sono all’ordine del giorno.
“Essere writer significa vivere writer” – precisa Furìa alle prese con il completamento di un “pezzo” colorato al Centro Arcobaleno 3P, fondato dalla suora missionaria e assistente sociale Anna Alonzo.
In questa struttura, nel cuore della borgata Guadagna, ci si rimbocca le maniche per aiutare bisognosi e donne, vittime della tratta, ma anche si cerca di aggregare minori, anziani e famiglie della zona. Un luogo d’incontro e di condivisione, dunque, che unisce tutti nel segno della solidarietà e della voglia di ricominciare, nonostante le numerose problematiche. Corsi di informatica, sport, laboratori musicali, lezioni di cucito, doposcuola, questo e tanto altro è la vitalità del Centro Arcobaleno 3P.
Qui c’è chi vuole dimenticare un passato doloroso e vuole rimettersi in pista, chi cerca semplicemente compagnia, amicizia, dialogo, per poi passare a quanti, i volontari, mettono a disposizione del prossimo le proprie conoscenze e abilità per fare del bene e regalare un sorriso.
Tante storie, emozioni, percorsi, sogni e modi pensare diversi. Tra questi, ci sono quelli di Davide Furia, che scrive il suo nome in colori e in forme sempre differenti, cerca di stilizzare, in maniera variegata, lettere e parole, cercando di stimolare e coinvolgere i giovani. “Voglio rappresentare qualcosa, qualcuno e soprattutto me stesso. Il writing per me è stato un motivo per andare avanti, costruire e rinascere più e più volte” .