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Un migliaio di spettatori all’alba per l’appuntamento con i miti protagonisti al Teatro Antico di Taormina. Suggestivo e appassionante lo spettacolo “Al passo con i Templi: il Risveglio degli Dei”, viaggio onirico proposto dalla Fondazione Taormina Arte con un mix di citazioni classiche ed elementi moderni, tra i colori affascinanti di effetti speciali che hanno conquistato applausi a scena aperta. Nove scene con un cast di 50 interpreti tra cantanti, ballerini e attori.
Zeus, Hera, Hermes, Medusa, Amore e Psiche, tutti gli Dei dell’Olimpo hanno salutato l’alba al Teatro Antico riportando indietro le lancette del tempo, in un’altra epoca.
In un’estate complicata e resa a dir poco difficile dall’emergenza sanitaria, la Fondazione Taormina Arte, diretta dal commissario straordinario Bernardo Campo, è riuscita a richiamare al Teatro Antico la presenza di un pubblico giunto appositamente nella Perla dello Ionio da ogni parte della Sicilia ma sulle gradinate del Teatro si è notata anche la presenza di spettatori stranieri.
La magia dell’alba al Teatro Antico ha coinvolto il pubblico presente con uno spettacolo emozionale unico nel suo genere, un evento che è riuscito a coniugare i tratti peculiari dell’antichità con quelli della contemporaneità ed il tutto ha coniugato la bellezza autentica di una rappresentazione senza tempo.
“Al passo coi templi – Il risveglio degli Dei”, scritto e diretto da Marco Savatteri e prodotto dalla Casa del Musical ha messo in scena danza, canto, teatro e tutto si è intrecciato in modo armonico in una performance unica, con artisti trasformati in statue animate. Una ricostruzione storica che risale a oltre 2600 anni fa.
Impeccabile la regia ma anche gli allestimenti, i costumi, le scene e i tempi della rappresentazione, con un cast che è riuscito diventare un “corpo unico” nello scenario incantevole dell’antica cavea. Il pubblico ha espresso alto gradimento, tra applausi e commenti positivi, per uno spettacolo che riconcilia idealmente il Teatro Antico di Taormina con la bellezza delle rappresentazioni classiche che, troppo spesso, in questo maestoso scenario di epoca greco-romana hanno lasciato spazio al “culto” degli eventi di massa.