Due ordinanze, del 15 ottobre, a firma del sindaco di Collesano, Giovanni Battista Meli, stabiliscono l’avvio del percorso sostenibile “Plastica Zero” a partire dal prossimo 20 novembre.
In questo modo anche il piccolo centro madonita si inserisce nella lista dei comuni che nell’Isola hanno già fatto propria l’idea della “plastic free”, al centro peraltro di due contestati disegni di legge all’Ars, già presentati nonostante le proteste delle due principali aziende produttrici (la Diesse e la Dacca, quest’ultima di proprietà della famiglia del deputato regionale Nicola D’Agostino) che minacciano, a bocce ferme, licenziamenti.
Il trend è già in atto nel resto d’Italia, alla luce anche della nuova direttiva europea, dello scorso maggio, sulle plastiche monouso. E il comune di Collesano vuole contribuire, dal canto suo, alla riduzione della produzione di rifiuti in plastica, il cui impatto ambientale, su scala mondiale, è devastante come ormai noto.
In particolare, si farà divieto agli esercizi commerciali che operano sul territorio comunale di vendere e utilizzare stoviglie non biodegradabili, come bicchieri, piatti e posate, necessari alla somministrazione di cibi, acqua e bevande varie; e, al contempo, si farà loro divieto di utilizzare, per sé e la clientela, sacchetti di plastica non biodegradabile.
A questo, si aggiunge anche il “meccanismo” messo su per contrastare l’abbandono di rifiuti in plastica per le strade prevedendo l’obbligo, per gli esercizi commerciali, di utilizzare contenitori (si pensi alla vendita di panini, pizze, rosticceria in generale, eccezion fatta per i casi di consegna a domicilio) identificati con un timbro, numerati progressivamente e con sopra scritto il nome dell’acquirente che verserà la cauzione di un euro, da restituirgli al momento della riconsegna. Ai trasgressori multe da 25 a 500 euro.
Il quadro dell’iniziativa è completato, infine, dai contenitori e dalle stoviglie monouso biodegradabili o riutilizzabili fornite dal comune stesso in occasione di sagre e feste pubbliche.
“L’obiettivo complessivo – ricorda Meli – è quello di rendere questo paese più pulito, più verde e più vivibile, nella considerazione che l’ambiente è una risorsa pubblica da tutelare e salvaguardare, per le generazioni presenti e future”. E aggiunge: “Vogliamo incrementare la sostenibilità ambientale del nostro paese anche grazie allo sviluppo di efficaci pratiche di raccolta differenziata e penso, a tal proposito, ai locali da poco individuati per un ecopunto comunale che darà la possibilità di incrementarne le percentuali, con la collaborazione di tutti i cittadini”.
“Plastic free”, in Sicilia, oggi annovera anche Acireale, Alcamo, Augusta, Avola, Lampedusa, Linosa, Malfa, Noto, Pachino, Pantelleria e Pietraperzia, mentre sulla piattaforma change.org è possibile firmare la petizione “#siciliaplasticfree – La Sicilia prima Regione senza Plastica”.