“Auspichiamo che nella prossima legislatura l’imposta di soggiorno possa essere finalmente utilizzata per le finalità con cui era stata istituita, cioè per il turismo, la promozione e la valorizzazione della nostra città”. La richiesta arriva dall’Associazione Albergatori di Taormina, presieduta da Gerardo Schuler.
“Purtroppo, dall’introduzione a Taormina avvenuta nel 2013 e sino ancora a questo momento – ha evidenziato Schuler – per quanto riguarda l’imposta di soggiorno non è mai stato speso un singolo euro per lo scopo previsto dalla “Tassa di scopo”. Abbiamo fatto una battaglia su questa problematica, la vicenda a suo tempo è anche approdata nel 2015 all’attenzione della Corte dei Conti ma sino ad oggi, in dieci anni, una svolta non c’è mai stata. Anche un recente parere della Corte dei Conti del Veneto ha riconfermato con estrema chiarezza che sull’imposta di soggiorno c’è un vincolo di destinazione dei proventi inderogabile.
L’imposta di soggiorno può finanziare solo gli specifici ambiti funzionali inerenti al turismo, così come declinati dall’articolo 4, comma 1, Dlgs. 23/2011, e non invece quelli riferibili in via mediata e incidentale all’ambito turistico. Questo, in sintesi, il parere della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il Veneto che, nella deliberazione n. 52/2023, ha chiarito che le norme in materia di destinazione dei proventi derivanti da imposta di soggiorno individuano specificamente singoli ambiti: 1) interventi in materia di turismo, ivi compresi a sostegno delle attività ricettive; 2) interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali; 3) servizi pubblici locali inerenti ai predetti interventi”. “In particolare – continua Schuler – è esclusa la possibilità per l’ente di utilizzare a beneficio della fiscalità generale l’imposta di soggiorno, collegata invece ad impieghi vincolati”.
Gli albergatori taorminesi richiamano l’esempio di una località lombarda Bellagio (sita nel promontorio del Lago di Como) dove i proventi dell’imposta vengono spesi, con il 30% che va all’arredo urbano rivolto al turismo , il 30% per manifestazioni e 30% alla promozione. “E tutto viene concordato con la categoria degli albergatori”.
L’Associazione Albergatori Taormina si rivolge così ai futuri candidati alle Comunali: “Pretendere la tassa dai nostri turisti e poi trattenerla nei bilanci per altro impiego, oltre che porre la questione di una violazione del vincolo normativo, è eticamente poco tourist-friendly. La proposta di adeguarsi finalmente qui a Taormina, a a nostro avviso, deve entrare in campagna elettorale, con un impegno ben preciso da parte di tutti, nell’interesse della città”.