Il centro sinistra accelera per Palazzo d’Orleans. Ieri in una nota il coordinatore regionale di Alternativa popolare Castiglione ha tracciato una linea che demarca le supposizioni dai fatti e mette insieme le due anime centriste che andrebbero a correre nel centro sinistra: «Con Gianpiero D’Alia- dice Castiglione– abbiamo definito il programma in dieci punti che presenteremo alla stampa subito dopo Ferragosto, tra il 18 e il 20 agosto. Quel giorno presenteremo il candidato dell’area centrista alla Presidenza della Regione. Alternativa Popolare starà con chi è pronto a condividere un programma serio per la crescita della Sicilia, che va dalla riforma dell’amministrazione regionale e della semplificazione amministrativa al rilancio delle infrastrutture».
E quindi conclude: «Con i Centristi per l’Europa correremo insieme e faremo una lista unica per le regionali.
D’Alia negli ultimi giorni non aveva fatto mistero di ritenere la presenza del proprio partito «non compatibile con il progetto di Musumeci e Meloni».
La notizia di una lista unica dei centristi crea le condizioni e apre concretamente a una ipotesi di peso da lanciare per Palazzo d’Orleans, che non esclude per niente, lo stesso leader del partito di Casini, ex ministro della Funzione pubblica.
L’annuncio che Castiglione fa, prelude a una scelta, di qui a una settimana, che potrebbe coinvolgere un candidato dell’intera coalizione.
Se i giorni di ferragosto infatti vengono usati come pausa di riflessione, a destra, come a sinistra, le criticità del Pd e del ‘modello Palermo’, entrato in avvitamento su sé stesso, non hanno consentito a Fausto Raciti, segretario Dem, di fare molti passi avanti.
I mal di pancia di Mdp e Sinistra italiana sui centristi alfaniani, rallentano, ma solo in parte, le cose.
Nei giorni scorsi, il nome di Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant’Egidio etnea, si era posta al centro dell’attenzione come una significativa risposta alla ‘melina dei rettori’, Micari in testa, portata avanti da Leoluca Orlando.
Il nome di Abramo, figura fuori dai giochi della politica, è caldeggiato anche dai centristi di Alfano.
Il sindaco di Palermo, indispettito al pari di Bianco, per il blitz d’Aula che ha riportato in vita le Province, si convince sempre di più che gli elettori hanno l’esigenza di marcare differenza e discontinuità con facce e nomi che hanno sostenuto Crocetta, sconfitto dal voto di giovedì più degli altri. Per questo punta su nomi non politici.
Al punto però in cui si trovano le cose, se dovesse uscire, possibilmente con un’intesa già siglata da Renzi, intercessore con lo stesso Orlando, una forte candidatura di centro, Orlando, con al fianco Cardinale, finirebbe con l’uniformarsi.
Sotto l’ombrellone, tra un bagno e una granita, i cellulari dei politici siciliani rimarranno insomma rigorosamente accesi.