Direttamente da New York e poi San Francisco arrivano ad Agrigento, alla Fam Gallery, l’insieme di scatti “Un_Natural Bestiary” del fotografo Andrea Alessio.
Gli animali vivono altrove, in un mondo complesso e surreale dove ogni rapporto è filtrato e innaturale.
Seguendo la scia dei bestiari medievali che irridevano e caricavano di significati reconditi ogni figura animale, Alessio ha ricreato una sua personalissima sequenza di ‘gabbie’ virtuali, venti immagini che sono un vero e proprio schiaffo alla vitalità, in un sapido bianco e nero.
Quello presentato dal fotografo, dunque, è un mondo selvaggio che gioca con l’ambiguità del senso, creando dubbio e interrogativi su ciò che si sta osservando, suscitando anche un forte dubbio sull’effetto illusorio dell’immagine.
Apprezzate al recente “Ragusa Foto-Festival”, le immagini di Alessio denunciano la lezione dei grandi fotografi con cui l’artista si è formato, da Gabriele Basilico a Guido Guidi, e da cui ha appreso il gusto per il vibrante bianco e nero, scelto.
Le opere esposte offrono allo spettatore uno sguardo, intenso e particolarmente suggestivo, sul mondo animale e sul rapporto con l’uomo mettendo in evidenzia le conseguenze che la mano umana ha arrecato alla natura.
Con la sua visione fotografica egli crea dei paesaggi surreali, ripresi da una realtà vissuta in quasi vent’anni di ricerca. La mostra crea un’atmosfera che trasporta lo spettatore in una dimensione dove si mescolano realtà e finzione.
Tra gli obiettivi non c’è solo la mera rappresentazione fotografica, ma molto di più: la possibilità di superare quella barriera cognitiva causata dalla difficoltà di distinguere, in immagini “ferme”, ciò che è ancora vivo da ciò che non lo è più.
Il lavoro di Alessio fa parte di un’importante collettiva “Climate Smart Evolution”, che affronta il tema delicato e attuale, dei cambiamenti climatici. Da queste immagini, un unico messaggio d’allarme: l’estinzione di alcune specie animali causata dall’uomo e il conseguente cambiamento del territorio che fino a quel momento aveva delle regole e degli equilibri che permettevano la vita, faranno sì che resti soltanto un mero ed “innaturale” archivio.
L’esposizione, curata da Fabio Florio, che inaugurerà domani, rimarrà fruibile fino al 3 settembre.