L’amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos, si è impegnato nel fornire le risorse legali della sua compagnia per lottare contro il cosiddetto “Muslim ban” dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, cioè il veto di ingresso imposto ai cittadini di una serie di nazioni musulmane.
In una email inviata agli impiegata questo lunedì pomeriggio, Bezos ha comunicato che la società impiegherà i suoi legali per combattere tale atto. Uno degli elementi chiave di tale opposizione è costituito dal fornire supporto al procuratore generale dello stato di Washington, dove Amazon ha sede, nella sua causa contro Trump.
In un estratto della mail pubblicata da Recode, l’amministratore di Amazon elenca del dettaglio alcune delle azioni della compagnia: “Abbiamo raggiunto i leader del Congresso di entrambe le fazioni per esplorare delle opzioni legislative. Il nostro team legale ha preparato una dichiarazione di sostegno al procuratore generale dello stato di Washington che sarà il deposito di una denuncia contro l’ordine. Stiamo lavorando pure ad altre opzioni legali”.
Dall’annuncio di Amazon, altre compagnie con sede a Washington si sono unite nel supporto contro il Muslim ban come la compagnia di viaggi Expedia, il cui amministratore delegato è di origini Iraniane, Dara Khosrowshahi.