Il depuratore consortile di Carini, così come altre realtà presenti sulla fascia costiera del Golfo, condiziona lo sviluppo dell’area, questo il tema che sta alla base del convegno, “Lo Sviluppo del Golfo di Carini e la questione ambientale“, che si terrà venerdì 27 aprile, all’hotel Sirenetta di Isola delle Femmine e a cui prenderanno parte, tra gli altri, Claudia Mannino ex deputata del Movimento cinque stelle candidata con i Verdi alle scorse Politiche, Carmelo Sardegna portavoce regionale dei Verdi, Silvano Riggio, docente di Ecologia presso l’università di Palermo e Stefano Bologna sindaco di isola delle Femmine, “abbiamo organizzato questo incontro partendo dalla condivisione con la cittadinanza della situazione attuale, per proporre possibili scenari di cambiamento e rilancio dell’area” affermano gli organizzatori.
Attraverso questo incontro si metteranno attorno alla questione del depuratore di Carini tutti i soggetti coinvolti nella gestione, tra questi anche Gaetano Collura dirigente generale Irsap, che gestisce l’impianto, Giuseppe Monteleone sindaco di Carini, Fabio Giambrone presidente Gesap, il chimico Eugenio Cottone di Legambiente Sicilia, Girolamo Turano assessore regionale alle attività produttive e Edy Bandiera assessore alle politiche agricole.
“Vorremmo fare delle proposte su quello che potrebbe essere il rilancio di questo depuratore – afferma Claudia Mannino – perché aldilà delle problematicità, vorremmo ipotizzare con il governo regionale un progetto di revamping, così come fanno in molti paesi e così come prevede anche la normativa nazionale, per pensare a un efficientamento di questo impianto, recuperando le acque che vengono depurate, invece di buttarle a mare, per poterle impiegare in altri modi“.
Attualmente l’impianto depura i reflui dei comuni di Carini, Capaci e Isola, ma ci sono stati dei grossi problemi sotto l’aspetto finanziario, “perché – continua la Mannino – non tutti i comuni versavano i contributi che i cittadini pagavano in bolletta per la depurazione, e questo aspetto ha creato alcuni problemi di gestione non indifferenti per il depuratore“.
“Vogliamo creare un sistema di buone pratiche partendo dalla ricchezza naturalistica e rispettando l’ambiente, coinvolgendo i giovani, gli imprenditori locali, il mondo della formazione, aprendo ad una nuova prospettiva per il futuro – afferma Carmelo Sardegna – Basta devastare le spiagge, le coste, l’ambiente. No, al turismo mordi e fuggi. Il comprensorio del golfo di Carini può proporre la destagionalizzazione può proporre un turismo sanitario, un turismo enogastronomico e culturale con al centro una spiaggia come quella di Capaci, una delle tre spiagge bianche, quest’ultima, con la notazione che non è sovraffollata“.