Nocciole dei Nebrodi alla riscossa. Ma anche tanto miele e suino nero. Sono questi gli ingredienti forti radiografati dal presidio Slow Food Valdemone che nei giorni scorsi si è riunito nella sede del parco dei nebrodi a Sant’Agata di Militello.
All’incontro hanno partecipato imprenditori e produttori motivati ad influenzare l’economia nebroidea. Tra gli animatori anche Lidia Calà Scarcione, presidente della locale Pro Loco che ha evidenziato le caratteristiche delle nocciole “dalle sue importanti proprietà nutrizionali all’ineguagliabile aroma” utilizzato anche per il tipico dolce locale: la famosa pasta reale di Tortorici. In molti, per il prodotto più conosciuto della zona, mirano al riconoscimento del marchio Igp e nei mesi scorsi l’Esa, Ente di Sviluppo Agricolo della Regione siciliana ha stilato un progetto finalizzato alla “generazione” di una biofabbrica sul territorio dei Nebrodi.
Un rilancio complicato da problematiche ambientali che ha danneggiato più del 40% della produzione. Per tutelarne le colture, la Regione sta meditando un piano per tutelarne lo sviluppo e per combattere le costanti invasioni di cimici e ghiri . La nuova strategia è stata al centro di un incontro tra l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, e i rappresentanti del «Comitato nocciolo patrimonio da tutelare». Adesso sullo stesso fronte ci sarà anche il presidio Slow food che nel tentativo di “dar risalto alle qualità dei prodotti nebroidei” intende rilanciare il territorio.