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La nocciola dei Nebrodi. Un tesoro da valorizzare, una bontà da gustare | Gallery

venerdì 13 Aprile 2018
dolci nocciole nebrodi

Tutti apprezzano la bontà delle nocciole e tutti sanno che in Italia le nocciole vengono prodotte in Piemonte, là dove hanno saputo sfruttare questa risorsa come in nessun altro luogo hanno saputo fare, al punto da riuscire a creare proprio dalle nocciole la crema spalmabile più conosciuta e venduta al mondo.
Pochi, invece, sono al corrente del fatto che la Sicilia è tra le prime quattro regioni italiane per noccioleti con i suoi 12 mila ettari, la gran parte dei quali presenti nei Nebrodi. Un patrimonio ambientale e paesistico di straordinaria bellezza e una tradizione secolare, quella della coltivazione, raccolta e lavorazione della nocciola, grazie alle quali ogni anno si ricavano materie prime di alta qualità e prodotti dolciari tipici di notevole prelibatezza.

Al contrario, però, di quanto accaduto per la nocciola piemontese, quella siciliana non viene valorizzata come dovrebbe, pur possedendo caratteristiche organolettiche e nutrizionali riconosciute e apprezzate da molti, esperti e non. Basti pensare che proprio ad Alba, città patria della Ferrero e della nocciola italiana, in occasione dell’ultima Fiera di settore, la nocciola dei Nebrodi veniva spesso indicata tra le diverse varietà come la più saporita nelle gare di degustazione al buio. Eppure sono poche le realtà artigianali e produttive che in Sicilia sono capaci di trasformarla in un’opportunità di crescita e sviluppo.

Tra queste spicca la pasticceria Dolce Incontro, di Lidia Calà Scarcione, che a Tortorici, piccolo centro di appena 6.200 anime, produce dolci alla nocciola della migliore tradizione, senza disdegnare l’innovazione dei metodi di lavorazione e la creazione di nuovi prodotti. Per Lidia la nocciola dei Nebrodi non è soltanto un ingrediente di qualità, necessario per realizzare un prodotto di qualità da vendere sul mercato, ma un universo di gusti e valori preziosi rappresentativi della cultura di un territorio da difendere e rispettare. Una visione della vita e del proprio lavoro che l’ha portata a vincere nel 2014 il premio Best in Sicily, come migliore pasticcere, e a rappresentare l’arte pasticcera siciliana all’Expo di Milano del 2015.

Una delle tante eccellenze che tuttavia non gode di un sistema produttivo all’avanguardia capace di fare rete. Per questo il presidente dell’Associazione culturale Nebrodi, Matteo Florena, che ha promosso la costituzione della “Filiera Corilicola Siciliana”, ha chiesto un incontro all’assessore all’agricoltura della Regione Siciliana, Edy Bandiera, per “favorire e organizzare quei processi di aggregazione di tutti gli attori appartenenti ai vari segmenti della filiera medesima al fine di concertare, proporre e dare esecuzione alle più opportune strategie di intervento finalizzate alla reinterpretazione della “cultura” della coltura del nocciolo in Sicilia”.
L’obiettivo è quello di “mettere in campo un ‘Progetto Nocciola Sicilia’ a partire proprio dalla rimessa a valore di tale importante realtà storicizzata, per cercare di cogliere pienamente le opportunità che già oggi si intravedono”.

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