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Messina: "Regione al fianco delle Amministrazioni"

Anci lancia l’allarme: “Duecento comuni siciliani rischiano il default” CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 16 Maggio 2025

Mancanza di liquidità. Carenza di personale. Paletti alla spesa pubblica imposti dal fondo crediti di dubbia esigibilità. È questo l’allarme lanciato dall’Assemblea dei sindaci siciliani. I primi cittadini dell’Isola si sono riuniti questa mattina all’hotel San Paolo Palace di Palermo per raccontare le difficoltà di gestione affrontati dagli amministratori ogni giorno.

Ad ascoltare i sindaci c’era il presidente di Anci Gaetano Manfredi. Un evento a cui hanno partecipato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’assessore regionale alla Funzione Pubblica Andrea Messina, il presidente della Corte dei Conti Sicilia Salvatore Pilato e i presidenti dei Liberi Consorzi Siciliani. Ospiti interessati alcuni deputati regionali. Fra questi Antonello Cracolici e Fabrizio Ferrara.

Lagalla, Palermo e il piano di riequilibrio

Ad aprire i lavori il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Durante il suo intervento, il primo cittadino del capoluogo siciliano ha sottolineato le difficoltà degli amministratori ad interfacciarsi con le comunità, ricordando i limiti imposti dal fondo crediti di dubbia esigibilità. Un paletto che limita la spesa pubblica nei comuni in condizione di sovraccreditamento.

Fatto che ha costretto il Comune di Palermo a ricorrere, da gennaio 2022, al piano di riequilibrio. Documento che sostanzialmente limita i margini di manovra dell’Amministrazione nei confronti delle proprie società Partecipate. Un tema attenzionato nella relazione della Corte dei Conti e sul quale si attende l’audizione del sindaco. Fatto su cui Salvatore Pilato, presidente della Corte dei Conti Sicilia, fornisce una prima data. “Il Comune di Palermo è soggetto ad un piano di riequilibrio in corso d’istruttoria. Faremo il contraddittorio a giugno, quindi non entrerò nel merito. Certamente, dal punto di vista generale, nella strutturazione di un piano di riequilibrio il punto nodale riguarda la congruenza del documento nella ricognizione delle passività maturate nei rapporti con le società Partecipate. Gli uffici del Controllo Analogo devono garantire il ripristino e il recupero dell’equilibrio di bilancio. È un punto d’attenzione su cui la sezione di controllo ha sempre presente nella disamina degli atti“.

Amenta: “200 Comuni a rischio default”

Poi è il turno del presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta. Il rappresentante dei 391 comuni dell’Isola ha sottolineato tutte le spigolature di un quadro caotico sotto il profilo della gestione dei conti. “Oggi abbiamo piú di 130 comuni in condizione di dissesto o piano di riequilibrio. Un dato drammatico su tutti: quasi 200 comuni non hanno approvato i bilanci di previsione 2025. Bisogna aprire il tavolo di confronto fra il Governo Nazionale, il Governo Regionale e il sistema degli enti locali. Quasi la metà dei comuni siciliani rischia il default“.

C’è una carenza di personale – ha aggiunto Amenta -. In dieci anni abbiamo avuto un calo del 40% nei comuni sul fronte della forza lavoro. Alcuni dipendenti sono ex precari con qualifiche modeste. Ci troviamo ad affrontare una stagione così importante con la necessità di gestire tutti i fondi extracomunali ed europei avendo pochi soldi e poco personale per la progettazione. Bisogna concentrarsi sull’obiettivo finale. Basti pensare agli asili nido. Affrontiamo tutte le difficoltà per costruirli, salvo poi non avere i soldi per gestirli. E pensare di chiedere 700 euro a famiglia per iscrivere i propri figli oggi non è possibile“.

Messina: “Regione al fianco delle Amministrazioni”

Un momento di confronto al quale era atteso il presidente della Regione Renato Schifani. Il governatore non ha però presenziato all’evento. In suo vece ha parlato l’assessore regionale alle Autonomie Locali Andrea Messina. L’esponente della DC ha ribadito la vicinanza di Palazzo d’Orleans ai problemi dei comuni.

La Regione ha sempre raccolto le grida d’allarme provenienti dai comuni. Bisogna analizzare le esigenze e le difficoltà. La nostra presenza testimonia la nostra vicinanza alle realtà del territorio, la volontà di mettere a disposizione le risorse necessarie e di farlo nel minor tempo possibile. Abbiamo anticipato l’erogazione di tutte e tre le rate del fondo autonomia per dare la possibilità di risolvere i problemi di liquidità senza che i comuni ricorrano alle anticipazioni di cassa“.

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